Calcio

Il Mancini di Italia ’90

Stefano Olivari 17/06/2021

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Cosa ci piace dell’Italia di Mancini, ovviamente in attesa del linciaggio mediatico per un’eliminazione agli ottavi o ai quarti? Che giochi come un club, che non sia identificabile con un club, che arrivi dopo anni di schiaffi a livello sia di coppe europee sia di Nazionale, che non abbia un allenatore antipatico e/o sporco. Ma soprattutto, diciamolo, quel certo clima da Italia ’90 che ha saputo creare senza avere i campioni della squadra di Vicini. Che si permetteva di concedere zero minuti al miglior Mancini di sempre.

2. Parlare di Locatelli e Mancini porta dritti a Roberto De Zerbi, uno di quegli allenatori per i quali il risultato non è un metro di giudizio. Uno di quelli che o vincono o imparano. Per sua fortuna, perché prima del Sassuolo su quattro realtà allenate il suo palmares diceva due retrocessioni e due esoneri. Poi con il Sassuolo ha valorizzato in maniera eccezionale tanti giocatori medi e ottenuto anche ottimi risultati. Ma l’occasione gli è arrivata anche perché aveva una certa aura: un suo ipotetico gemello resultadista adesso gestirebbe un bar invece dello Shakhtar.

3. Ufficiale il ritorno di Buffon al Parma, a 43 anni e a 20 dall’ultima sua partita con un club all’epoca ancora dei Tanzi. Dal libro degli editoriali potremmo pescare indifferentemente quello sul campione che non si arrende o quello sul vecchio penoso, a seconda della simpatia per il giocatore in questione. Noi barriamo la casella 1, la vita fuori dal campo è tutta un orrendo compromesso ed un calciatore se se ne rende conto meglio di noi.

4. A prescindere dal ruolo di Jorge Mendes, la figura fatta da Gattuso con la Fiorentina è di livello infimo e solo il fatto che molti commentatori abbiano giocato con lui la terrà bassa. Come immagine ha però ancora qualche bonus da campione del mondo da giocarsi, magari in un estero meno disperato di quello frequentato agli inizi.

5. Tomori vale 28 milioni e mezzo? È quanto verserà il Milan al Chelsea per riscattare una sua riserva, che in Italia ha fatto bene ma senza far gridare al miracolo. Forse la situazione del calcio italiano non è così grave come viene descritta, se si possono fare ancora operazioni del genere.

6. Non conosciamo la strategia cinese per gestire il caso Eriksen e non siamo così desiderosi di conoscerla. Se pretendono di non  pagare quelli sani cosa faranno con quelli malati? Certo dopo 6 mesi di inattività possono chiedere la rescissione del contratto, ma tutto dipende dalle prospettive del giocatore di poter giocare almeno all’estero, visto che l’idoneità sportiva italiana sarà impossibile.

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