Calcio

Gli anni Cinquanta di Boniperti

Stefano Olivari 18/06/2021

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La morte di Giampiero Boniperti, a quasi 93 anni, ci impressiona non per la storia del Boniperti dirigente della Juventus, che ha vinto tanto anche senza di lui e con metodi non troppo diversi ai suoi (solo che all’epoca bastava controllare due giornali perché la gente non sapesse), ma per quella del calciatore. Nettamente il migliore italiano, nonché l’unico di livello internazionale come dimostrano le convocazioni nel Resto d’Europa, in anni Cinquanta abbastanza tristi per il nostro calcio, Boniperti era forse l’ultimo campione a poter dire di avere giocato contro il Grande Torino, squadra per cui aveva mantenuto un affetto riversato anche su Sandro Mazzola, che provò anche a portare alla Juve sul finire della carriera (ma per fortuna dei bianconeri arrivò Boninsegna). Un grande vero, che negli anni Settanta e Ottanta avrebbe trattato con i calciatori come se si fosse ancora negli anni Cinquanta, con risultati che in gran parte gli hanno dato ragione. Probabile che la sua scomparsa diventi l’ennesimo pretesto mediatico per rimpiangere lo stile dell’Avvocato, che in realtà in diverse occasioni lo trattò malissimo. E Boniperti glielo avrebbe fatto capire, candidandosi per Forza Italia.

Tornando dal calcetto abbiamo ascoltato su Radio Rai il secondo tempo di Olanda-Austria, ritrovando i buoni sapori di una volta. Il commentatore tecnico, nell’occasione Beppe Dossena, che di chi era in campo conosceva vagamente soltanto quelli che giocano in Italia e i vari radiocronisti che si esprimevano in un modo che ci ha fatto tornare giovani. Ad un certo punto si è anche sentito che “De Vrij, De Ligt e Blind sono arcigni e guardinghi” e lì abbiamo raggiunto il Nirvana, mentre dribblavamo i travestiti di via Novara. Si può non essere d’accordo con Adani e la sua costruzione dal basso, ma anche nel 2021 c’è chi è più bravo e chi lo è meno.

Il doppio 3-0 a Turchia e Svizzera ha abbassato le quote dell’Italia, che vincente domenica contro il Galles viene offerta intorno all’1,50, anche se la quota può cambiare in base alle scelte di Mancini: nazionale semivera o contentini distribuiti un po’ a tutti? Fra l’altro a noi il Galles è finora piaciuto… Bello l’over pagato a 2,15, con due squadre che se la giocano. Sul calcio una vera e propria rubrica di scommesse è, per come giochiamo noi, quindi poche partite selezionate, difficile, ma qualche idea la butteremo lì lo stesso.

La Serie A ha chiesto ufficialmente ai calciatori di rinunciare a due mensilità della stagione scorsa e la cosa ha percentualmente una logica perché l’unico vero danno del Covid, l’assenza di introiti da stadio, ha inciso per circa il 15% sui fatturati. Ovviamente l’AIC e/o i singoli calciatori non sono tenuti a dire di sì, perché in caso di incassi del 15% sopra la media non è che verrebbero pagate due mensilità in più. Alle editorialesse contro i ‘mercenari’ sfugge sempre questo dettaglio.

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