Calcio
Avanti polpo
Libeccio 13/07/2010
di Libeccio
Il pacco Kakà, le interviste juventine a pagamento, il mercato di Cannavaro, il mistero di Balotelli in partenza, la buonuscita dei Sensi e la competenza di Paul.
1. Annotiamo che il Sudamerica si è rivelato la scuola calcistica più deludente del recente mondiale sudafricano, nonostante l’impresa dell’Uruguay e per quello che valgono considerazioni basate su un mese ogni quattro anni. Il fallimento vero, a livello di gioco più che di risultato, è quello dell’Argentina di Maradona, mentre per Dunga ci sono più attenuanti: prima fra tutte un quarto di finale dominato fino all’uscita sbagliata di Julio Cesar. La vituperata Europa è rimasta leader, qualcosa vorrà dire. Di sicuro hanno fallito quasi tutte le stelle annunciate: Cristiano Ronaldo, Messi, Rooney, Drogba, Ribery, Kakà. A proposito di Kakà: vogliamo dirlo che il Milan nel cederlo a quel prezzo l’anno scorso ha fatto un capolavoro di mercato come nessuno e rifilato al Real Madrid una ‘sola’ di dimensioni galattiche? Rischia di essere l’ultima cosa giusta fatta da Galliani per la società rossonera.
2. Apprendiamo da una breve di cronaca che la scorsa settimana la visita di Andrea Agnelli alla Juventus in ritiro a Pinzolo è stata fedelmente riportata (comprese le immagini e le interviste di rito) soltanto da Sky e Mediaset. La Rai non ha fatto riprese e non ha minimamente coperto l’evento, facendo anzi rientrare a Roma la troupe già convenuta sul posto. Il motivo è di quelli che fanno cadere le braccia: la Juve ha inaugurato la stagione delle interviste dal ritiro a pagamento. Stanno tentando in ogni modo di sfasciare il calcio in faccia alla passione di intere moltitudini e, statene certi, ci riusciranno.
3. Fabio Cannavaro è passato dalla ultima ingloriosa comparsa in Nazionale ai campi sintetici degli Emirati Arabi. Ricordiamo un altro precedente altrettanto illustre: quello di Gabriel Batistuta che dall’Inter passò al campionato del Qatar. Come la Nazionale anche l’Inter di quei tempi era una cosa veramente da ridere. Ma l’importante è sempre trovare qualcuno che paghi il conto.
4. Mario Balotelli con buone probabilità sarà ceduto all’estero. In questo modo il migliore talento calcistico italiano lascerà il nostro palcoscenico per deliziarne altri con le sue giocate mai scontate. Dicemmo quasi due anni fa che Balotelli a 24 anni sarebbe stato anche più forte di Cristiano Ronaldo.
Confermiamo la previsione. Tutto da capire il perché Moratti si privi di un giocatore di questo livello, all’Inter da quando aveva 16 anni. Era troppo facile dare la colpa al ‘cattivo’ Mourinho, uno che aveva capito l’Italia meglio degli italiani. E che non a caso se ne è andato.
5. A proposito, la vicenda della Roma è italiana come poche altre. Il pesante debito della proprietà della Roma nei confronti di Unicredit è da anni fuori controllo. In base agli ultimi accordi la banca di fatto ha commissariato la Roma e obbligato la proprietà ad avallare ogni cessione della squadra per una cifra considerata congrua dalla Banca. La Banca però non agisce direttamente nella governance della Roma anche per limiti formali (le sue finalità societarie sono ben altre da quelle del calcio). Dunque cosa si fa? Si costituisce una New Co. dove formalmente la Famiglia Sensi ha il 51% pur essendo in minoranza nel cda. Come se non bastasse, la procedura che a breve dovrà essere innescata per forza è
quella del delisting della Roma quotata in borsa, che di fatto non esiste più. Pensate a coloro che hanno comprato di recente la Roma ad 1 euro ad azione o al povero risparmiatore appassionato della Roma che teneva quelle azioni a prescindere. Entrambi perderanno ogni cosa dopo una fase di agonia del titolo. C’è infine una ciliegia sulla torta: ovvero i 30 milioni di buonuscita che i Sensi hanno strappato alla Banca per togliere il disturbo. Parafrasando un magnifico romanzo di McCourt: che paese l’Italia!!!
6. Il polpo Paul ha dimostrato di capire di pallone più di molti addetti ai lavori e la cosa non depone proprio a favore degli addetti ai lavori. Pare che le principali trasmissioni di calcio italiane abbiano chiesto i suoi servizi per un pronostico il più possibile vicino al vero sull’andamento del prossimo
campionato e delle sue sfide clou. L’ordine dei giornalisti si è però detto contrario, motivando la sua posizione con il fatto che il polpo Paul non è iscritto all’albo. Prima faccia la regolare trafila, ha sentenziato, poi si vedrà. Lo vedremo da Biscardi? Stiamo scherzando per non parlare delle tramissioni di contorno del Mondiale, piene di considerazioni e personaggi che Paul riterrebbe imbarazzanti.
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)