Attualità

Assegno di divorzio, giusto cambiare?

Indiscreto 11/05/2017

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La Cassazione ha stabilito che l’assegno di mantenimento dopo il divorzio non dovrà essere più basato sul mantenimento del tenore di vita durante il matrimonio, ma su vari parametri volti a dare all’ex coniuge (quasi sempre ex moglie) i mezzi per una vita decente tenendo conto dei suoi redditi e del concetto di autosufficienza. Ci voleva un divorzio vip, come quello di Vittorio Grilli (ex ministro dell’economia con Monti), per far cambiare la giurisprudenza… La Cassazione ha stabilito che il matrimonio non è più da intendersi come sistemazione definitiva e da questa considerazione è derivata la nuova filosofia, che ovviamente va declinata sui casi particolari. In sostanza la ex moglie con un lavoro, una casa di proprietà e un patrimonio ha da oggi meno possibilità di ricevere dei soldi dall’ex marito, al netto del mantenimento dei figli che è un altro discorso.

Tre considerazioni onestamente (non sappiamo per cosa votare e nemmeno stiamo per divorziare, anche se come Budrieri potremmo essere gli ultimi a sapere) neutre prima dell’inevitabile ‘Di qua o di là’. La prima: la vecchia giurisprudenza ha rovinato la vita di molti ex mariti di classe media, costretti a volte anche a scelte umilianti tipo il ritorno a casa dei genitori (o peggio). La seconda: chi ha scelto di fare la casalinga o un lavoro di serie B (tipo un part time) nel nome della famiglia, magari indotta a farlo da condizionamenti culturali e personali, ha una enorme difficoltà nel crearsi non diciamo una carriera, ma anche solo un lavoro, a quaranta anni. La terza: la giurisprudenza di un paese civile (e nel mondo siamo la minoranza, con buona pace del multiculturalismo de’ noartri) dovrebbe andare nella direzione di favorire la libertà di scelta delle persone, non del tenerle prigioniere di una convenienza mediocre.

Detto che anche nel vecchio mondo i giudici più intelligenti tenevano conto della ‘nuova’ giurisprudenza e che quindi il cambio non sarà traumatico, il ‘Di qua o di là’ dedicato a divorziati e divorziandi (facile statistica: metà dei nostri conoscenti lo sono) è semplice: assegno di divorzio come prima, per mantenere il tenore di vita avuto in costanza di matrimonio, o soltanto per far sopravvivere l’ex coniuge?

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