Economia

Aspiranti al guinzaglio

Italo Muti 10/11/2011

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di Italo Muti
Di carne al fuoco ce n’è tantissima, ma il comune denominatore è uno solo: le dimissioni di SB. Eh sì, Silvio dà le dimissioni e tutto sparisce, nessuna crisi, i conti dello stato ritornano a posto, da soli, per inerzia, lavoro che impazza e meracto che pulsa, simpaticamente. Anche la pioggia finirebbe immediatamente, certo, l’ignavia della Vincenzi è dura da troncare e sopire, ma anche il metodo sestese tanto caro a Penati è stato messo in soffitta… tra gli urli di Bersani che voleva un’inchiesta esemplare e immediata. Senza sconti, solo punti Ipercoop.
Silvio, oltre alla sua inadeguatezza al ruolo e alla sua pervicacia nel non mantenere le promesse, ha almeno avuto un pregio: non essere al soldo degli Dei e non voler svendere l’italia. Non che si possa parlare di patriota, dubito che conosca Teseo Tesei, la summa maxima di coraggio, abnegazione e sapore d’Italia, però Rockfeller, Warburg, Rothschild, Hannover, Cooper, bussavano ma la porta rimaneva chiusa. Adesso tutti invocano un governo di unità nazionale, versione addomesticata del governo tecnico, che ci renderà servi fino in fondo, nonostante il viso austero di Monti si profili all’orizzonte come già previsto.
Goldman, summa delle note lobby che il direttore di Indiscreto (fan sia di Israele che di certo iper-laicismo tardo ottocentesco) ci vieta di definire ebraiche e massoniche, rules, Draghi alla Bce e Monti in Italia, gli altri sono già convinti.
Germania e Francia hanno già ricevuto le loro sacche al sapor di Giuda e sanno benissimo che le loro esposizioni in titoli non imploderanno solo se filerannno dritti, altrimenti Dax, Cac e relative banche soffriranno lacrime di sangue. Rimaneva il recalcitrante Silvietto, non per coraggio ma per salvagente giudiziario mancante, malgrado il cadeau Mediatrade avesse fatto intravedere il possibile path. Quando gli Dei diventano cattivi, basta una cena l’otto di febbraio c.a. da Monness Crespi & Hardt e l’attacco all’Europa viene sferrato, azioni e obbligazioni, anche se il vero obbiettivo era l’Euro con la Cina nel mirino.
La rete degli illuminati è immensa, e la battaglia con la mezzaluna gialla è solo all’inizio, con noi a fare da cavie.
Bersani, Bindi, Fini aprepulziato, Casini-Caltagirone, Gabriella Carlucci, il convivio dei servi felici con la regia del PdR in salsa ungherese, coloro che all’essere liberi preferiscono il guinzaglio e la sferza dei padroni tacciandolo per senso dello Stato… Ma la Patria è una cosa seria e sacra, non è cosa vostra, non ne avete nè l’altezza nè l’aplomb. Si potrebbe anche parlare di Renzi-Alfano, ma chissà se ci sarà un domani.

Italo Muti
(per gentile concessione dell’autore, fonte: Dentro la finanza)

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