Attualità

Andrà tutto bene?

Indiscreto 25/03/2020

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Da qualche giorno la frase ‘Andrà tutto bene’ compare sulle porte e sulle finestre degli italiani che vogliono autoconvincersi e convincere il vicino anarchico (magari un pericoloso podista) che alla fine di tutto questa storia del coronavirus l’Italia sarà quella di due mesi fa, con qualche migliaio di persone in meno che in gran parte dei casi sarebbero morte per altri motivi.

Ecco, non andrà tutto bene. Questo non significa che ci si debba suicidare, ma solo essere coscienti del fatto che il PIL calerà con percentuali a due cifre su base annuale: per gli Stati Uniti Morgan Stanley e Goldman Sachs pensano ad almeno un meno 20% (anche per questo, oltre che per garantirsi la rielezione, Trump ha deciso misure shock per migliorare subito le condizioni finanziarie degli individui), per l’Italia sui tavoli governativi stanno circolando scenari simili e secondo noi ottimistici per un paese deindustrializzato, tolte tre regioni, che pensava di campare con cinesi e russi appassionati dei nostri ruderi, con qualche evento finto per gente finta e qualche spiaggetta dove ti trattano di merda. A forza di prendere lezioni di economia dagli statali e dai Briatore, a seconda dei gusti, si finisce così.

Goldman Sachs forse a questo giro ci vuole bene, perché una decina di giorni fa ha stimato il calo del PIL italiano nel 2020 in circa il 3,5%. I tempi della ripresa che si allungano, con il vago termine del 31 luglio, renderebbero drammatica una previsione simile fatta oggi ed è per questo che i leader europei, inutile prendersela solo con Conte che poi non è nemmeno in leader, dovrebbero dire chiaramente a noi paurosi cittadini-sudditi che con il coronavirus bisognerà convivere fino a quando la scienza avrà trovato soluzioni. Convivere, cioè uscire di casa, lavorare, studiare, eccetera, con la mascherina e tutta la prudenza del caso. Se non si farà così ci aspettano mesi, forse anni, da lobotomizzati appesi alla conferenza stampa di Borrelli. Oggi non ci mancherà.

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