Basket
Allievi come maestri
Oscar Eleni 15/06/2025

Oscar Eleni invitato e non più inviato speciale alla grande festa fra gli allegri fantasmi del basket fra Bologna, Cantù e i cari amici di Brescia. Sulla nuvola che porta al ristorante dei canestri ci ferma prima GIULIO ONESTI, il rivoluzionario che salvò lo sport dalla politica becera, ironizzando sulla candidatura di FRANCO CARRARO alla presidenza del CONI con la stessa malizia che gelava le assemblee quando, vedendo impallidire vecchi commensali, chiedeva a gran voce l’intervento di un medico in sala, pur avendo al suo fianco l’amico TUCCIMEI, presidente della mai benedetta abbastanza associazione dei medici dello sport. Dopo aver preso appuntamento, vista l’età e l’ultima ricetta, siamo andati volentieri sulla nuvola dei cestisti.
In quella che guarda verso San Luca c’era la Bologna felice che sente il 17°scudetto dopo la vittoria in gara 2 sulla bella BRESCIA, con Torquemada PORELLI pronto ad abbracciare gli invitati della grande Brianza gestiti da ALFREDO BROGGI, il primo cavaliere e grande maestro delle cerimonie nella corte che il geniale architetto stava preparando per la festa dei pretoni di ALDO ALLIEVI. Abbraccio fraterno fra vecchi nemici che si volevano bene, il DUCE TRUCE (come lo chiamava il CIVOLA) e il SCIUR ALDO.
Il primo benedicendo ZANETTI, DUSKO IVANOVIC, i tifosissimi che torneranno per un po’ al suo caro PALA DOZZA, dal portierone PAGLIUCA all’onorevole CASINI, ricordando le schermaglie dialettiche nei saloni del DIANA, ristorante dell’anima, il secondo benedicendo il figlio Roberto che dopo 4 anni di purgatorio nella A2, vera isola della salvezza per il nostro basket, ha ritrovato la massima serie dopo aver sfidato e battuto in una bella battaglia la RIMINI di SANDROKAN DELL’AGNELLO che meritava certo il premio come il BRIENZA figliol prodigo, magnifico a PISTOIA, profeta nella patria dove ha cominciato come giocatore e poi come allenatore seguendo il sacro filone di TAURISANO, del maestro RECALCATI, del vate BIANCHINI, di Giancarlo PRIMO, i vincitori delle due grandi coppe europee fra Roma e Grenoble prendendo slancio dal primo scudetto di BORA il veterinario sapiente nel turbolento 1968 quando MILANO doveva inchinarsi ai creativi del circolo MORBELLI. Al tavolo principale, ovviamente, BORIS STANKOVIC, l’uomo della vera rivoluzione europea per il basket mondiale dopo mister JONES, il veterinario, come detto, del primo scudetto col muro di Cantù, contento di poter far sapere attraverso il PAPA PARISINI che gli è piaciuto davvero il libro su di lui che avevamo scritto insieme a LORENZO SANI e fatto tradurre a DAN PETERSON.
In una tavolata a parte anche quelli di ROSETO, vecchia arena per grandi tornei estivi, neopromossi in A2, e quelli di RUVO nella PUGLIA terra che ci ha regalato la meraviglia GIANLUCA BASILE, pure loro vincitori e promossi . Nella sala dei battuti, ma non dei depressi, la BOLOGNA che ama il basket e la gente come SHENGELIA o come PAJOLA e il veterano HACKETT, si è alzata in piedi brindando a POETA e a BRESCIA che perdendo NDOUR ha visto anche svanire il grande sogno. Per fortuna della presidentessa, mentre il signor FERRARI abbracciava il collega vincitore, sul tavolo arrivava lo spumante portato da ERSILIO MOTTA, il cantore della BRESCIA ai tempi del PEDRAZZINI, dello squadrone di RICCARDO SALES e di Wimbledon COSTA come lo chiamava il barone accarezzando le manone del giovane pivot poi beatificato con la maglia di PESARO e della NAZIONALE insieme a MAGNIFICO, storico come il DE MORI di Basket Vision, felice di poter far leggere il libro del suo caro amico DARIO COLOMBO, fotografo meraviglioso, paziente direttore dell’ultimo vero GIGANTI del BASKET, che ci ricorda la BOEMIA e il suo popolo perduto, un compagno di tante trasferte, dai mondiali di Manila a quelli in ARGENTINA. Calici alzati per la BRESCIA finalista per la prima volta nella corsa verso lo scudetto del basket in una città ferita per il fallimento del calcio, ma pur sempre Leonessa per la pallanuoto adesso, per il rugby ieri quando ERSILIO, prima linea tenace nella mischia, faceva sapere che avendo vissuto l’inferno in vita come giocatore con la palla ovale, sicuramente avrebbe avuto in regalo il Purgatorio prima del PARADISO.
Pensieri notturni del vecchio viandante regalati a chi avrà la pazienza di considerarli deliri felici per chi crede ancora nel vero basket, nel grande sport mentre intorno tuonano cannoni e l’aria viene contaminata.