Attualità

Affitti a Milano

Stefano Olivari 20/03/2024

article-post

Perché in Italia, ed in particolare a Milano, è più difficile affittare una casa che altrove? Domanda meno stupida delle nostre solite, visto che da qualche parte bisogna pur vivere e non tutti i venticinquenni hanno genitori che li mantengono. Ammesso poi che questi venticinquenni vogliano andarsene… Per questo abbiamo trovato interessante l’analisi di Nomisma di cui hanno parlato già in tanti (mettiamo il link, così ci autoesentiamo dal copiarla), riguardante il mercato italiano degli affitti, che per una serie di motivi, non tutti razionali, è bloccato o comunque sottodimensionato.

Nel 2023 in Italia ci sono state 700.000 domande di locazione, il che significa 700.000 nuclei familiari che in qualche modo hanno provato a cambiare vita. Questo in un paese dove il 57% delle case è una prima abitazione e, in altra prospettiva, il 77% dei nuclei familiari vive in una casa di proprietà. Il resto è già in affitto, circa il 20%, oppure occupa quell’immobile in comodato. In questo quadro stanno diminuendo di molto le compravendite, per la maggiore difficoltà nell’accesso ai mutui, situazione che secondo Nomisma ha spostato in un anno il 7,3% della domanda dall’acquisto all’affitto.

In altre parole, le case affittabili non aumentano ma aumenta la gente che vuole vivere in affitto per motivi di flessibilità, cambiando lavoro o sede di lavoro spesso, o più brutalmente perché non ha i soldi (nel 41,6% dei casi) nemmeno per dare un acconto per il proverbiale trilocale di periferia. Interessante è che il 30% dei proprietari di una casa sfitta, cioè non utilizzata nemmeno come ufficio o casa di vacanza, per nessun motivo la vorrebbe affittare, fondamentalmente perché teme la morosità (o peggio) degli inquilini o perché ha avuto cattive esperienze in passato. Proprio per questo chi ha una sola abitazione da affittare preferisce nella maggior parte dei casi gli affitti brevi, su piattaforme tipo Airbnb o altri circuiti.

Detto questo, quanto costa affittare una casa in Italia? Parlare di prezzo medio ha poco senso, da tanto diverse sono le case. Però ha senso parlare di aumenti percentuali, distinguendo le varie realtà: secondo Immobiliare.it rispetto al 2015 gli affitti in Italia sono aumentati del 40%, con punte del 72% a Bologna e del 71 a Milano e del 53 a Firenze, contro il più 32 di Napoli, il più 22 di Torino e il più 10 di Roma. Nello stesso periodo l’inflazione totale è stata del 18,7%… Per quanto invece riguarda l’acquisto, uscendo dal discorso Nomisma ed anche dal nostro tono un po’ da ‘Signora mia, che tempi’, ogni indicatore statistico espresso in termini reali dice che i prezzi medi degli acquisti sono in pratica gli stessi di metà anni Novanta. Conclusione da bar: affittare una casa in Italia nel 2024, in certe città, è davvero durissima, anche oltre il luogo comune.

stefano@indiscreto.net

 

 

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Ci vediamo su Substack

    Ci siamo. Come più volte, davvero troppe, annunciato Indiscreto in questa versione finisce qui. Rimarrà online fino al 31 dicembre, prima di scomparire e di reincarnarsi nella sua versione Substack che in molti già conoscono. Il link è indiscreto.substack.com e presto punteremo lì anche uno dei nostri domini (indiscreto.net o indiscreto.info) in modo che sia […]

  • preview

    L’invenzione del nemico

    Mentre scriviamo queste righe, Daniele Capezzone (inutile dirvi chi sia o copincollare la solita Wikipedia) siede già alla scrivania di direttore del quotidiano romano Il Tempo al posto di Tommaso Cerno (passato nel frattempo a Il Giornale). All’incirca una settimana fa, quando ci siamo sentiti e confrontati sul suo nuovo libro dallo sferzante titolo Trumpisti […]

  • preview

    Gli al posto di Le

    Il 70% degli italiani scrive e parla male l’italiano, secondo una ricerca di Libreriamo che abbiamo scoperto sul sito di Prima Comunicazione: come al solito invitiamo a leggere l’articolo originale e andiamo direttamente al punto, noi popolo del Qual è (lo scriviamo correttamente, ma dobbiamo sempre pensarci una frazione di secondo: comunque si scrive senza […]