Addormentarsi con Lucio Dalla

16 Febbraio 2012 di Alvaro Delmo

di Alvaro Delmo
E’ andata un po’ meglio la seconda (e lunghissima) serata del Festival della Canzone Italiana edizione 62. Meno chiacchiere e più musica dopo la sbornia celentanesca dell’esordio. E anche la possibilità di sentire nuovamente i brani in gara per una valutazione più ponderata, nonostante l’insopportabile entusiasmo proveniente dalla giuria demoscopica. In ordine di apparizione, tra una sbirciata alla Champions e l’altra, Nina Zilli – che piace tanto al Direttore – ha confermato la nostra opinione di personaggio poco comunicativo pur riconoscendole una padronanza del palco da veterana. Di altro calibro Arisa in fatto di emozioni sentite mentre il duetto Loredana Berté-Gigi D’Alessio (per ora eliminati) non è niente male.
Primo probabile tormentone dell’anno. Meno coinvolgente rispetto all’esordio invece Pierdavide Carone (anch’egli eliminato) con Lucio Dalla, tema a effetto ma alla lunga un po’ soporifero nel lento andamento. Quindi il turno dei giovani. Alessandro Casillo, arrivato a Sanremo dopo aver vinto Io Canto, è intonato ma nulla di più, a parte essere un idolo delle teen-ager che seguono tale trasmissione. Canzone dimenticabile ma che ha avuto gioco facile al televoto su quella di Giordana Angi, della quale si è capito poco il testo per il troppo virtuosismo. I Matia Bazar perfetti nel loro pop patinato (e consolidato) mentre Eugenio Finardi ha dimostrato cosa vuol dire una interpretazione di classe. Ancora giovani con gli Iohosemprevoglia che ringraziamo per aver portato sul palco dell’Ariston un Minimoog. A sfidarli Celeste Gaia, in qualche modo scanzonata. E sono passati i primi. Bene Emma Marrone che pur non avendo una voce straordinaria ha grinta da vendere. Da capire però se in futuro saranno in grado di cucirle addosso un repertorio un po’ più vario e meno urlato. Molto seriosi i Marlene Kuntz che salgono nel nostro personalissimo cartellino in termini qualitativi, così come Irene Fornaciari capace di portare un po’ di movimento all’Ariston. Entrambi per ora fuori dai giochi. Poco incisivi i due giovani successivi, Erica Mou (chi ha suonato la chitarra dal vivo, ci ha fatto sapere Morandi… e si qualifica) e i Bidiel, piuttosto vintage e dal sangue ‘Denovo’. Un passo indietro secondo noi per Chiara Civello, meno in palla rispetto alla prima serata, mentre uno in avanti per Noemi sempre più rossa e fortunatamente misurata. Anche se c’è da dire che negli anni di situazioni graffianti come la sua ne sono passate diverse a Sanremo. Qualcuno si ricorda ad esempio di Paola De Mas (oggi voce dei Sud Express)? Marco Guazzone (qualificato) e Giulia Anania hanno chiuso il turno dei giovani. Due cantautori, ha detto Morandi, che tra l’altro si conoscono da anni. Il primo emozionatissimo, la seconda anche. Un po’ di spontaneità che non guasta innestata comunque su una buona dose di professionalità. La serata è stata chiusa da Francesco Renga, nettamente più concentrato e ‘rabbioso’ rispetto all’esordio e quindi meritevole di maggiore attenzione, e da Dolcenera, che nonostante l’ora tarda è riuscita a farsi ascoltare dall’inizio alla fine. Insomma come sempre accade Sanremo ingrana lento ma deciso. E ora spazio ai duetti del giovedì sulle canzoni italiane famose nel mondo…

Alvaro Delmo, 16 febbraio 2012

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