Basket

Addio All-Stars

Stefano Olivari 05/05/2022

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Dopo 37 anni di onorato servizio abbiamo salutato le nostre amatissime Converse Chuck Taylor All-Stars Classic, insomma le All-Stars basse, facendole reincarnare in un paio identico ma di nuova produzione. 65 euro ben spesi, meno di 2 euro l’anno di ammortamento, con lo sgradevole dettaglio che non vedremo la fine di questo ammortamento mentre nel 1985, quando le comprammo da Sport OK in via Marghera, a Milano, avevamo prospettive diverse.

Questo insignificante fatto personale, con tanto di foto delle defunte a documentarlo, è il pretesto per parlare delle Chuck Taylor, che in realtà abbiamo avuto e abbiamo anche in altre versioni. Le Converse sono state le prime vere scarpe da pallacanestro, con una produzione iniziata nel 1917 in Massachusetts e Chuck Taylor entrato in scena nel 1922, quando era uno dei migliori giocatori semiprofessionisti degli Stati Uniti, nel senso di professionisti che guadagnavano poco o niente in squadre aziendali e/o itineranti.

Ragazzo dell’Indiana rurale, classe 1901, Taylor aveva uno straordinario talento anche come venditore e fu in questa veste che fu assunto dalla Converse Rubber Shoe Company. Divenne quindi piazzista delle Converse prima ancora di giocare nella squadra della Converse, chiamata giustamente All-Stars e con sede a Chicago. Dal 1932 le scarpe portarono anche il suo nome, e lui sarebbe come dirigente della Converse diventato punto di riferimento per gli addetti ai lavori di una pallacanestro ormai esplosa come interesse e fatturato.

Fino agli anni Settanta compresi, infatti, le All-Stars erano LE scarpe da pallacanestro, prima che altre aziende conquistassero il mercato e la stessa Converse, che dal 2003 è di proprietà della Nike. Leggere e resistenti, le abbiamo trattate malissimo ma ci hanno dato tutto.

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