Attualità

Aborto nella Costituzione?

Stefano Olivari 05/03/2024

article-post

È giusto inserire il diritto all’aborto nella Costituzione, come è accaduto in Francia? Un Di qua o di là laico che più laico non si può, che prende spunto da quanto votato ieri a Parigi e che ci ha colpito non solo perché la Francia è il primo paese del mondo a inserire l’aborto nella carta costituzionale ma perché si tratta di una legge proposta all’inizio da La France Insoumise, cioè la sinistra. cioè Melenchon, ma poi cavalcata da Macron e votata anche dalla destra, Le Pen in testa, Insomma, a prima vista una vittoria della laicità, per non dire laicismo, ed una sconfitta di tutte le grandi religioni tradizionali.

Sì, perché con varie gradazioni tutte le religioni principali sono contro l’aborto. Inutile, almeno per noi, ricordare le posizioni della Chiesa cattolica moderna (nell’antichità era più flessibile), ma in generale tutto il Cristianesimo è anti-aborto pur essendo in certi casi possibilista. Contro l’aborto sono anche l’Islam più o meno moderato, gli ebrei (che lo consentono in caso di rischio per la madre), gli induisti, i buddisti… In altre parole chi aderisce sul serio ad una religione considera il feto, quando non addirittura l’embrione, come una persona con relativi diritti, primo fra tutti quello alla vita.

Venendo a noi, secondi i dati del Ministero della Salute nel periodo 2005-2021 in Italia ci sono stati 1.700.000 aborti legali, a cui aggiungere (se si pensa agli embrioni ‘scartati’ da chi porta avanti la fecondazione artificiale) 1.870.451, più gli embrioni tuttora conservati e di cui nessuno sa cosa fare, circa 170.000. Si tratta di 233.778 italiani, circa 250.000 sommando gli aborti clandestini stimati dall’ISTAT, che ogni anno mancano all’appello: in due anni si fanno tutti i morti italiani nella Seconda Guerra Mondiale. Tutti risultato di stupri, o con gravi malattie, o con famiglie che non li possono mantenere? Le prime due risposte sono per fortuna statisticamente marginali, la terza non ha logica vista la quantità di coppie che vorrebbe adottare un bambino.

Il nostro Di qua o di là è quindi trasversale e rivolto a persone come noi, lontanissime da qualsiasi religione se non in senso culturale (l’Italia è il prodotto anche di un’idea cristiana) e che quindi non hanno nemmeno la religione del laicismo. Visto che in gran parte del mondo, ed in particolare nella nostra, l’aborto è consentito e finanziato anche dallo Stato, che bisogno c’è di inserirlo nella Costituzione? Una stupidaggine che mediamente piace alla gente che piace, ma sempre una stupidaggine. Possiamo essere d’accordo, e lo siamo, sul diritto all’aborto, ma uccidere uno che non si può difendere non è comunque una bella cosa. In ogni caso non da mettere nei valori fondanti della nazione. Però magari ci sbagliamo, come in tante altre cose. Aborto nella Costituzione?

stefano@indiscreto.net

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Ci vediamo su Substack

    Ci siamo. Come più volte, davvero troppe, annunciato Indiscreto in questa versione finisce qui. Rimarrà online fino al 31 dicembre, prima di scomparire e di reincarnarsi nella sua versione Substack che in molti già conoscono. Il link è indiscreto.substack.com e presto punteremo lì anche uno dei nostri domini (indiscreto.net o indiscreto.info) in modo che sia […]

  • preview

    L’invenzione del nemico

    Mentre scriviamo queste righe, Daniele Capezzone (inutile dirvi chi sia o copincollare la solita Wikipedia) siede già alla scrivania di direttore del quotidiano romano Il Tempo al posto di Tommaso Cerno (passato nel frattempo a Il Giornale). All’incirca una settimana fa, quando ci siamo sentiti e confrontati sul suo nuovo libro dallo sferzante titolo Trumpisti […]

  • preview

    Gli al posto di Le

    Il 70% degli italiani scrive e parla male l’italiano, secondo una ricerca di Libreriamo che abbiamo scoperto sul sito di Prima Comunicazione: come al solito invitiamo a leggere l’articolo originale e andiamo direttamente al punto, noi popolo del Qual è (lo scriviamo correttamente, ma dobbiamo sempre pensarci una frazione di secondo: comunque si scrive senza […]