Koulibaly il migliore del mondo

1 Ottobre 2020 di Dominique Antognoni

Koulibaly è il miglior difensore al mondo. Conte è uno dei migliori allenatori al mondo. Sarri è un maestro. Lo è pure Giampaolo, del resto. E il predestinato Pirlo? Flick invece è un mestierante, Lopetegui idem, Tuchel uno con la valigia in mano perché non all’altezza, il PSG lo aveva ingaggiato tramite una lotteria. Maguire? Un difensore che Non vale nulla, il solito inglese da pub. Vi fa ridere? A noi no, visto che sono concetti che i media italiani spacciano come certezze e che entrano nella testa anche di chi non è d’accordo.

La storia di “Koulibaly miglior difensore al mondo”, in particolare, va avanti da anni. Ovviamente lo si dice solo in Italia. Delle due una: o solo qui gli opinionisti e i commentatori capiscono di calcio, oppure all’estero si sentono liberi di pensarla diversamente, senza i vincoli stretti dello “i nostri sono i migliori a prescindere, perché il tifoso vuole sentire solo complimenti”. Giornalismo alle vongole. De Laurentiis lo vuole vendere? Prima o poi lo venderà, ma non certo perché sia il numero uno del mondo.

“Ė uno scandalo che Maguire sia stato pagato 80 milioni”. Certo, ma già che ci siamo, chi lo ha deciso? Come mai non hanno speso la stessa somma per Koulibaly? Incompetenza? O proprio competenza? Nessun club con budget sconfinato si è minimamente degnato di acquistarlo. Perché? Perché probabilmente non è così forte come viene dipinto dall’interessata stampa italiana. Perché Non è che il prezzo lo decida la stampa e non è che i club acquistino in base alle trasmissioni televisive italiane. 

Secondo queste Conte è uno dei migliori al mondo. Intanto Lopetegui e Favre, che invece sono dei mestieranti, lo hanno battuto. Ricordate la sconfitta di Dortmund? Il Borussia aveva solo ragazzi, da Sancho ad Hakimi, ma il problema era la società Inter perché non comprava calciatori esperti. Sancho e Hakimi invece avevano una esperienza decennale in Champions. Qualcuno lo aveva fatto notare a Conte? Ovviamente no. Anzi, ha ragione lui: ci vogliono dei campioni affermati da anni, gente con la bacheca piena. Tipo Akanji e Brandt, Burki e Schulz. 

Passiamo oltre. Da anni sentiamo parlare del maestro Giampaolo. In che senso, maestro? Insegna calcio. Gli altri invece cosa fanno, scusate? Avete mai sentito la parola maestro per Flick? No. Per Klopp? Nemmeno. Lui non saprebbe certo come valorizzare Verdi e Berenguer. Potremmo continuare all’infinito, con qualsiasi squadra, anche se è ovvio che questo cialtronismo venga usato maggiormente con quelle più seguite.

Perché succede tutto questo? Perché tutti hanno un tornaconto, oppure mancano di personalità, o più semplicemente perché tutti vogliono essere gli amici di tutti? Siamo sempre più convinti che la spiegazione giusta sia quest’ultima. I giornalisti disonesti, per quello che abbiamo visto in trent’anni di frequentazione, sono una minoranza. Ma quelli che vogliono far parte del giro sono invece una larga maggioranza.

Anni fa, negli studi di una tv privata nazionale, venne invitato un portiere assai importante, ma non così importante come Buffon. Fecero un sondaggio, chi volete fra i pali della nazionale? Vinse Buffon tipo 90 a 10. L’agente del portiere invitato tuonò: “ Non mi pare carino far uscire il sondaggio”. In un qualsiasi altro paese gli avrebbero detto: “Ripeta, per favore?”. Invece qui hanno manomesso il sondaggio, che finì 55 a 45. Per poi avere perfino il coraggio di sostenere che “La gente a casa è molto divisa”. È tutto così, una menzogna continua. A chi giovi è difficile dirlo. Di sicuro lo stipendio corre, mentre le copie dei giornali giacciono in edicola, con le loro aste per Rugani e i loro 120 milioni per Koulibaly.

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