Attualità

La scomparsa dei migranti

Indiscreto 06/05/2020

article-post

Uno dei pochi effetti positivi del coronavirus, insieme al parziale risanamento dei conti dell’INPS (ma per essere più incisivi basterebbe far gestire tutte le RSA d’Italia a Fontana e Gallera), è stata la scomparsa dell’accattonaggio per le strade. Dal rumeno finto mutilato con cane rubato davanti al Bancomat al senegalese stanco fuori dalla panetteria, dal vecchio italiano a cui hanno tolto la pensione (unico nella storia di questo paese) alla zingara incinta al parcheggio del Pam, da qualche mese queste figure facenti parte della nostra quotidianità sono emigrate o magari semplicemente hanno rispettato il lockdown.

Al di là delle facezie, la crisi economica ha reso difficile il lavoro vero e difficilissimo il vivere di espedienti, non necessariamente illegali (l’accattonaggio non lo è, anche se alcune ordinanze locali vietano di farlo con animali), perché circolano meno persone e queste persone sono anche peggio disposte verso il prossimo, oltre che con il braccino più corto che in passato. E a vivere di espedienti, per motivi facilmente intuibili, sono soprattutto i migranti.

Secondo le previsioni della Banca Mondiale le rimesse dei migranti ai paesi d’origine, a basso e medio reddito, nel 2020 saranno di 445 miliardi di euro rispetto ai 554 del 2019. Chiaramente questo calo del 20% non dipende solo dall’accattonaggio, ma anche da quella immensa area di lavoro in nero (le nostre badanti, le nostre domestiche, i nostri raccoglitori di pomodori, nostri si fa per dire) che non entra nelle statistiche ma che è ben conosciuta dai vari money transfer.

La cosa peggiore, per questi paesi, è che il calo degli investimenti esteri, sempre secondo la Banca Mondiale, sarà nell’ordine del meno 35%. Insomma, se i nuovi coraggiosi partigiani italiani della brigata Burioni hanno combattuto la loro resistenza dal divano, abbigliati da palombari, a molti stranieri è andata in proporzione peggio. Diminuiranno gli sbarchi in un’Europa diventata più povera? Oppure le condizioni nei paesi di origine peggioreranno così tanto da indurre più gente a partire? Nella nostra piccola vita ci sono domande più grandi rispetto al tipo di mascherina da usare.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Ci vediamo su Substack

    Ci siamo. Come più volte, davvero troppe, annunciato Indiscreto in questa versione finisce qui. Rimarrà online fino al 31 dicembre, prima di scomparire e di reincarnarsi nella sua versione Substack che in molti già conoscono. Il link è indiscreto.substack.com e presto punteremo lì anche uno dei nostri domini (indiscreto.net o indiscreto.info) in modo che sia […]

  • preview

    L’invenzione del nemico

    Mentre scriviamo queste righe, Daniele Capezzone (inutile dirvi chi sia o copincollare la solita Wikipedia) siede già alla scrivania di direttore del quotidiano romano Il Tempo al posto di Tommaso Cerno (passato nel frattempo a Il Giornale). All’incirca una settimana fa, quando ci siamo sentiti e confrontati sul suo nuovo libro dallo sferzante titolo Trumpisti […]

  • preview

    Gli al posto di Le

    Il 70% degli italiani scrive e parla male l’italiano, secondo una ricerca di Libreriamo che abbiamo scoperto sul sito di Prima Comunicazione: come al solito invitiamo a leggere l’articolo originale e andiamo direttamente al punto, noi popolo del Qual è (lo scriviamo correttamente, ma dobbiamo sempre pensarci una frazione di secondo: comunque si scrive senza […]