Slavia Praga-Inter 1-3, la Cina si avvicina

28 Novembre 2019 di Gli amici di Budrieri

Illustrissimo Direttore, dopo la vittoria dell’Inter sullo Slavia Praga tutti noi qui al Champions Pub, che ancora ha come provider Jumpy, ci saremmo aspettati un suo editoriale che esaltasse l’impresa straordinaria, l’intesa fra Lukaku e Martinez, la mano di Conte, eccetera, ma purtroppo il target di Indiscreto è cambiato: vuole più Carola Rackete e meno Sarri, più Buttigieg e meno Ciccio Caputo, più Augias e meno Pioli.

Qui nella trumpiana periferia Ovest siamo del tutto indifferenti all’insediamento di Ursula von der Leyen, alle nomine Rai, alla durata della legislatura, al millesimo disco di Mina, alle Regionali in Emilia-Romagna ed in generale a tutto ciò che possa spostare la nostra attenzione dalla Champions.

Abbiamo sentito parlare di una cosa chiamata MES ma non abbiamo approfondito, così a pelle sembra un’inculata da servi dei tedeschi. Ma cosa dicono i partigiani millennial? Niente, cantano Bella Ciao. Non sono nemmeno preoccupati per la Cina che sta comprando in Italia cose ben più pesanti dell’Inter, spalleggiata dall’ignoranza dei 5 Stelle e dalla furbizia dei soliti illuminati alla Prodi. Obiettivo 2022: non è solo la scadenza del contratto di Conte, ma l’anno dell’elezione del primo presidente della Repubblica italiana di ispirazione cinese.

Non si offenda, Direttore, ma alla sua analisi preferiamo quella dell’amico e maestro Budrieri, che anche stamattina qui al bar è riuscito a dribblare i discorsi dei maghrebini sul protocollo VAR, sulla Serie A poco allenante e su Cristiano Ronaldo scippato del Pallone d’Oro. Senza consumare niente, come è costume nei bar di via Novara, si è appoggiato al bancone Sammontana provando a leggere la Gazzetta, cosa che non faceva dai tempi dello scudetto di Gianni Invernizzi. Ma si è bloccato di fronte al titolo ‘Lu-La Park’. E ci ha regalato le sue impressioni su una partita vista attraverso il decoder Suning T5, che Ping ha comprato di seconda mano su Alibaba.

“La migliore partita dell’Inter di Conte, considerando il centrocampo con cui l’abbiamo giocata. Poi Borja Valero ha dato tutto, sembrava anche avere più autonomia che con Spalletti, e lo Slavia Praga è una squadra organizzata ma normalissima, del livello del Torino anche se un po’ meno triste. Lukaku bravo come intesa con Lautaro Martinez ed esaltante nelle giocate personali: sul primo gol, quando ha fatto l’assist, le due tamponate assorbite dai difensori avversari erano cose che non vedevo dai tempi di Nordahl. Ottima anche la reazione al rigore dato dal VAR, davvero contro le squadre medie non sbagliamo un colpo. Due parole su Lautaro Martinez: al contrario di Lukaku, che ha un senso a prescindere dai gol, a me non piace, ma ci sta risolvendo tante situazioni e soprattutto lo sta facendo nei primi tempi, mettendo le partite nella direzione giusta. Bene Godin, in appoggio al centrocampo più propositivo del solito: c’entra sempre poco con la difesa a tre, ma è stato un campione ed è ancora meglio di chi non lo è mai stato. Di sicuro tutti sono migliorati rispetto alla loro versione estiva e questo è un merito dell’allenatore. Sento al bar che potrebbe tornare Gabigol, adesso con uno status e un’esperienza diversa: il solito Marotta ha detto che non fa parte del progetto, così tutti potranno tirare sul prezzo. Genio. In realtà Gabigol non è un giocatore diverso da quello di prima, è che gioca al centro e segna molto di più, venendo però coinvolto poco nella manovra del Flamengo. In questa Inter non lo vedo, ma in Premier League potrebbe fare benissimo e diventare un altro Aguero. Tornando all’attualità, un bel risultato arrivare all’ultima partita da padroni del proprio destino: battere il Barcellona, anche un Barcellona in ciabatte, sarà difficile, ma in ogni caso la serata avrà un senso. Certo arrivare terzi nel girone del Barcellona, con una seconda di poco superiore, sarebbe lo stesso risultato di Spalletti”.

Non una grande analisi, non ce ne voglia un uomo che Lei e noi stimiamo tantissimo e non soltanto perché affronta con il sorriso sulle labbra le sue vicissitudini matrimoniali. Martedì pomeriggio, mentre stava guardando sul divano di casa la differita di Atalanta-Dinamo Zagabria di Youth League, l’Erminia gli ha infatti rivelato che Marilena non è figlia sua ma di suo fratello Ambrogio, ex leader del Sessantotto milanese insieme a Capanna. Sarà Ambrogio ad accompagnarla all’altare, al suo matrimonio con D.J. John (che ha invitato Albertino e non Linus). Testimone sarà proprio Capanna, perché Yannick risulta ancora minorenne. L’uomo che a suo tempo fece fremere Jane Birkin (in quella eterogenea compagnia lo sfigato era chiaramente Serge Gainsbourg) non si è però scomposto, anche perché è sempre più convinto che De Vrij sia il nuovo Bini.

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