La grande impresa di Mancini

14 Ottobre 2019 di Indiscreto

La Nazionale di Roberto Mancini ha compiuto una grande impresa qualificandosi per la fase finale di Euro 2020 con tre partite di anticipo? Stando all’editoriale collettivo pro commissario tecnico in carica, che dal post Bearzot non è stato negato davvero a nessuno, parrebbe di sì. Pare che Mancini abbia portato quell’aria nuova che Ventura non faceva invece circolare.

Ma sfidiamo un buon appassionato di calcio internazionale, abbonato a Sky e Dazn, chiaramente non il blogger di SuperMegaGrecia.com, a raccontarci le caratteristiche tecniche di almeno tre dei greci in campo sabato all’Olimpico. Per non dire dei finlandesi e dei bosniaci non transitati in Serie A. Insomma, nell’Europeo con la formula ‘cani e porci’ inaugurata nel 2016 l’Italia di Mancini ha fatto il suo.

Per non qualificarsi al Mondiale 2018 era servito contro la Svezia un suicidio collettivo, da Ventura agli uomini veri che gestivano lo spogliatoio, ma i posti per le europee (tolta la Russia che c’era di diritto) erano soltanto 13 contro i 24 (20 con i gironi, 4 tramite la Nations League) di Euro 2020. Insomma, le imprese sono altre e finora la grande fortuna di Mancini è stata quella di arrivare dopo un disastro.

Dalla parte di Mancini c’è l’essere uno dei pochi personaggi del calcio italiano di alto livello ad essere rimasto fondamentalmente pulito, oltre che uno che ha sempre lanciato giovani anche quando non era costretto a farlo: l’operazione Zaniolo, al di là dei limiti poi dimostrati da Zaniolo stesso, spiega già tutto. Di più: Mancini non ha problemi nel mettersi contro la Spectre di direttori sportivi e procuratori che in passato aveva la pretesa di dettare legge e che adesso si è un po’ ritirata, per mancanza di materia prima. Le convocazioni, per dire, di Grifo e di Piccini, sono state un segnale più che un investimento sul futuro. E se si convincesse del suo cambio di rotta non avrebbe alcun problema nel portarsi Balotelli all’Europeo.

E quindi? Pensiamo che nel mondo soltanto Francia e Brasile siano complete in tutti i ruoli con campioni o giù di lì. Nel gruppo delle altre sei o sette ambiziose l’Italia ci sta benissimo, anche se per il momento abbiamo fatto il nostro dovere e spesso nemmeno tanto bene (la Grecia ha avuto due occasioni per passare in vantaggio) contro mezze figure.

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