Cutrone era da Milan

30 Luglio 2019 di Indiscreto

Patrick Cutrone è passato dal Milan al Wolverhampton e non ci abbiamo voluto credere fino a quando questa assurda operazione non è diventata vera. Assurda un po’ per la cifra modesta, 18 milioni che potrebbero diventare 22, e moltissimo perché a 21 anni Cutrone ha già dimostrato, oltretutto in un Milan minore, di essere un attaccante di Serie A.

Con molte lacune tecniche ma anche tanti pregi, non ultimo quello di essere milanista e amato dal pubblico del Milan, soprattutto dai bambini che si dividono fra lui e Donnarumma. Ma anche dagli adulti, che vedevano in lui una rabbia alla Pippo Inzaghi, con piedi migliori dell’Inzaghi ventunenne (e trentunenne). Non diciamo che diventerà Inzaghi, ma la migliore delle ipotesi è quella.

Non è il partner d’attacco ideale di Piatek, così si dice, ma gli allenatori dovrebbero migliorare chi hanno a disposizione, soprattutto se è un nazionale Under 21 e non un cane. Il discorso della plusvalenza è facilmente vendibile ai tifosi-commercialisti-Cepu che non mancano neppure nel Milan, ma si scontra con i 35 milioni di valutazione di Rafael Leão, attaccante quasi coetaneo di Cutrone, che nella scorsa stagione ha segnato 8 gol con la maglia del Lille. Dopo i 10 in Serie A della stagione precedente, Cutrone si è invece fermato a 3 in 34 presenze (ma solo 12 da titolare). Dal punto vista sportivo due giocatori, adesso come adesso, della stessa cilindrata.

Ovviamente i nerd, la cui vita triste impone di seguire anche la Ligue 1 (forse non ci crederete, ma ci ha scritto anche gente per difendere la Qatar Stars League), conoscono il portoghese in ogni sua piega ed infatti lo paragonano indifferentemente a Jordão come a Mbappé, a Helder Postiga come a Cristiano Ronaldo (forse anche a De Vitis, con alcune movenze di Bivi e Piovanelli). Di base, lo deduciamo dalla lettura delle formazioni, è una prima punta e non dovrebbe integrarsi con Piatek meglio di Cutrone.

Ma tutto può essere, non ci improvvisiamo esperti di Rafael Leão, in ogni caso il Lille avrà il 20% dell’eventuale rivendita e quindi già di base questo supposto grande affare dell’era Boban-Maldini-Massara partirebbe (ancora non ci sono le firme, mentre stiamo scrivendo) ad handicap. Tutte le informazioni più aggiornate sono ovviamente in possesso di Jorge Mendes (anche se la proprietà dei Wolves è ufficialmente cinese), magari la svendita di Cutrone è il biglietto di ingresso nel giro giusto e fra qualche anno sarò ricordata come l’operazione della svolta.

Ma tornando a Cutrone e al suo dispiacere cosmico per essere finito al Wolverhampton, bisogna dire che essere nella settima realtà della Premier League, con l’ingaggio raddoppiato, è in fin dei conti una bella cosa. Però, per favore, risparmiateci lo storytelling sui giovani italiani: paginate quando sono in Italia, trafiletti imbarazzati quando partono. In positivo per il Milan, a un mese dalla fine del mercato, c’è che tutti quelli veri (Donnarumma, Romagnoli, Suso, Paquetà, Piatek, da ristabiliti forse anche Conti e Caldara), attorno ai quali costruire una squadra, sono ancora nella rosa di Giampaolo. La linea del Piave è secondo noi questa.

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