Il senso di Cairo e Milinkovic-Savic per il Milan

27 Febbraio 2019 di Indiscreto

Urbano Cairo sta per diventare il nuovo proprietario del Milan? No. A Urbano Cairo il Torino sta stretto? Sì. Queste sono le due risposte corrette, nel presente, che nella nostra miseria ci sentiamo di dare al pettegolezzo calcistico del momento fra gli addetti ai lavori-livori del calcio. Pettegolezzo che non abbiamo ancora letto da alcuna parte e che ci pregiamo quindi di riportare, inquadrandolo in un contesto. Tutto è nato da uno scambio di battute lo scorso dicembre, a margine di una riunione in Lega, fra Cairo e il presidente del Milan Paolo Scaroni. Parlando del futuro di Gattuso, a cui Cairo era peraltro interessato anche come grande tifoso rossonero (dichiarato), a un certo punto il presidente del Torino ha buttato lì, fra lo scherzoso e il serio: “Ma quanto costa prendere il Milan?”. L’ilare Scaroni, reduce dal furto subito di 10.000 euro in contanti (oggigiorno chi non gira con 10.000 euro in contanti?), ha colto o voluto cogliere solo l’aspetto scherzoso della domanda e ha ribattuto: “Tanto non te lo puoi permettere!”. Un siparietto gustoso, ma senza sviluppi. Diciamo però che almeno una breve la poteva meritare.

Più seri sono i piani italiani di Elliott, che altre figure amiche e ben dentro il Milan ci hanno spiegato. Cosa accadrà al club rossonero è chiaro ed è stato già più volte scritto: ritorno in Champions League, a qualsiasi costo, un progetto approvato per il nuovo stadio (che sia San Siro in concessione con l’Inter, un altro stadio di fianco a San Siro o una terza soluzione) ma non ancora messo in pratica, alcuni giocatori di grande immagine. E poi fra due anni si vedrà: magari un russo o un arabo che dia un miliardo lo si trova, magari si intravvedono business inesplorati e si rimane, chissà. Sarà in quel periodo che Cairo o chiunque voglia il Milan dovrà rompere il salvadanaio. Di sicuro l’editore alessandrino è anche un politico in cerca d’autore, che coltiva buoni rapporti con tutti ma non ha ancora scelto come scendere in campo: il suo sbocco naturale, Forza Italia, non si è materializzato e Berlusconi si è detto, pubblicamente e privatamente, molto deluso per il gran rifiuto del suo ex assistente. Televisione-Milan-Forza Italia, forse l’abbiamo già vista e Cairo vuole provare strade nuove… In ogni caso nel Torino si sente un po’ ingabbiato e non è un caso che negli anni scorsi, con Inter e Milan messe male, non abbia voluto fare i sacrifici necessari per arrivare alla zona Champions. Poi giornalisti, magari stipendiati da te, che scrivano ‘Il nostro vero acquisto è Belotti’ li trovi sempre. Peccato che l’idea di valorizzare al massimo l’attaccante, con la vetrina del Mondiale, per poi cederlo, sia stata fatta tramontare da Ventura.

Ma si diceva di Elliott, gran nemico di Vivendi nella vicenda TIM e quindi automaticamente in sintonia con Berlusconi. Forse non tutti sanno che, per citare l’immortale Settimana Enigmistica, l’UEFA teme che il Milan e altri club (primo fra tutti il PSG) gli scatenino contro ogni tipo di avvocati, che la citino in ogni tipo di corte internazionale. Un timore fondato, perché già alcuni minacciosi avvertimenti sono partiti e le recenti parole di Ceferin a Roma, circa l’opportunità di far esprimere ad ognuno il proprio potenziale (traduzione: far spendere i soldi a chi li ha), preannunciano svolte clamorose o almeno un forte ammorbidimento nelle sanzioni. Insomma, il tipico approccio americano (“Ti faccio causa, chiedendoti mille miliardi di indennizzo”) pare che abbia funzionato più di quello europeo (“Io conosco questo e quest’altro”). Saltiamo i passaggi intermedi, che magari racconteremo un’altra volta (scrivere di calcio non rende niente, dal punto di vista pubblicitario, per questo lo facciamo ormai pochissimo), per arrivare a un piccolo scenario che si aggancia a Lazio-Milan di Coppa Italia. Dopo averci provato la scorsa estate, a cifre improponibili anche per il Manchester City, il ridimensionato (malino anche ieri) Milinkovic-Savic continua a piacere molto a Leonardo. C’è chi ha messo in relazione tutto con il nuovo stadio che Lotito ha in mente da dieci anni (Elliott presta anche soldi…) e che a occhio non vedrà mai la luce, ma più umilmente noi mettiamo tutto in relazione con un segnale che starebbe per arrivare dall’UEFA. Una sorta di ‘Liberi tutti’ mascherato da controlli soltanto formali su alcuni parametri di bilancio. Un’aria cambiata, già fiutata da chi sta vendendo il portinaio a 20 milioni, il giardiniere a 16 e il barista a 12.

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