Attualità

La Juventus campione del calcioscommesse

Indiscreto 10/01/2019

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Teniamo statistiche di ogni tipo, perché i numeri spesso suggeriscono idee di gioco, e fra queste statistiche non può mancare quella del gioco sistematico sui grandi club. Juventus, Inter, Milan, Napoli, Roma, le sei corazzate inglesi, Real, Barcellona, Bayern, PSG e poche altre. Come tutti gli scommettitori sanno, l’aumento dei volumi di gioco su un risultato fa diminuire la quota fino al punto in cui il bookmaker guadagna con qualsiasi risultato: non sempre le cose vanno proprio così, perché la massa può scatenarsi su un risultato all’improvviso, ma di base le quote si adeguano. In altre parole, la quota dei club di grande nome, quelli che ti sembrano sempre più forti di quanto siano in realtà, è spesso più bassa della quota tecnica, espressione della probabilità pura (basata su considerazioni da bar, ma è un altro discorso). Con la quota grezza che si ricava semplicemente dividendo 100 per la probabilità. Esempio: se riteniamo che stasera il Barcellona abbia il 65% di probabilità di battere il Levante in Coppa del Re allora la quota corretta non dovrebbe andare molto lontano dall’1,54 (100 diviso 65). Per il meccanismo dell’allibraggio dovrebbe essere quasi impossibile che una grande sia sottovalutata, se non quando gioca contro un’altra grande, eppure le distorsioni sono più frequenti di quando non si creda. E quale è la squadra più sottovalutata degli ultimi tempi? Risposta facile e oggettiva: la Juventus.

Scommettendo gli stessi 100 euro sui bianconeri in ognuna delle sue ultime 32 partite, alla quota di Betfair.it, avremmo guadagnato 927 euro netti, oltre ad avere mantenuto i 100 di capitale iniziale. Un risultato clamoroso visto che non stiamo parlando di una squadra mediaticamente sottovalutata, anzi. Se poi i 100 fossero stati 1000, cifra di cui noi piccolo borghesi ancora disponiamo, il guadagno sarebbe stato di 9.270. Nello stesso periodo di queste 32 partite hanno chiuso in attivo soltanto Chelsea (più 485), Napoli (più 357), Tottenham (più 316) e Inter (più 212). Mentre tutti gli altri club di fama internazionale hanno chiuso correttamente (nella logica del banco) in passivo: i tre peggiori sono stati Roma (meno 647), Bayern (meno 737) e Milan (meno 1.012). In altre parole, chi ha chiuso con il segno più ha fatto sistematicamente meglio rispetto alla quota che il mercato giudicava di equilibrio fra domanda e offerta. Cosa vogliamo dire? Smettiamo di lavorare e scommettiamo soltanto sulla Juventus? Sarebbe bello, ma queste finestre durano soltanto per brevi periodi. Le quote continuano ad abbassarsi ed un piccolo filotto di non vittorie riporta sotto la linea di galleggiamento. Come in altri ambiti, la formula del successo non esiste: entrare ed uscire al momento giusto è questione di sensibilità e competenza. E se noi fossimo MOLTO competenti non staremmo qui a scrivere di scommesse, scommetteremmo e basta.

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