Kambosos la sorpresa 2021

Categorie: Boxe
Teofimo Lopez è simpatico. A partire dal nome, Teofìmo, con quell’ accento sulla ‘i’ che sbilancia e ti fa venire il dubbio di non avere capito bene. Proprio quello che è capitato a lui nella notte tra sabato e domenica. Sì, perché se fin dai grugni incazzosi in conferenza stampa ti fidi solo del tuo ego e di quello che il tuo nuovo entourage ti urlacchia all’ orecchio, be', puoi anche prendere un granchio colossale. Se poi ci aggiungi problemi personali, allenamento un po’ all’incirca, problemi a rientrare nel peso e sempre quell’ ego che acceca, ecco che la spia rossa non si accende e non ti accorgi del pericolo che hai davanti. George ‘Ferocious’ Kambosos Jr. si presentava rognosissimo già dall’antipatico atteggiamento più che spavaldo, ma del resto il 99% degli sfidanti batte quella strada: ricordate Caleb Plant con Canelo prima del match? (Apro e chiudo parentesi: basta con le sceneggiate da build-up alla Scarface che piacciono tanto ai vostri manager. Poi salite sul ring e nove volte su dieci dobbiamo stendere un velo pietosissimo). Secondo campanello d’ allarme: con un record di 19-0, dopo oltre 200 round di sparring con Manny Pacquiao e con lo scomodo biglietto da visita di mandatory, almeno inizialmente il fischiatissimo Kambosos suggeriva un atteggiamento prudente. Invece no: dall’ alto di 16 match senza sconfitte e di un pronostico a favore di 13-1, Teofimo ‘The Takeover’ Lopez aveva in testa un unico piano: salire sul ring del Madison Square Garden a braccia alzate, stendere lo sfidante al primo round e tuffarsi nelle ovazioni del pubblico casalingo arrivato in massa dalla sua Brooklyn. “Lo stendo subito”, recitava il mantra. “Kambosos non va oltre i tre round”, gli facevano eco esperti e bookmaker. E invece. L’attesissimo mondiale dei pesi leggeri WBA, IBF e WBO con ciliegina della corona di Ring Magazine (rinviato otto volte in cinque sedi diverse a causa di Covid e altri ostacoli) fin dai primi momenti si è srotolato come la più grossa sorpresa - sin qui - del 2021. Sorpresa vera, dato che in pochissimi possono dire “io l’ avevo detto” senza inventarselo di sana pianta. Quando nel primo round dopo gli assalti a facciona scoperta il largo destro di Kambosos si stampa sulla sua guancia sinistra mandandolo per le terre, l’espressione del volto di Teofimo dice tante cose, per lui tutte brutte: vero, non un colpo da KO, ma quanto basta per mandare tutto a gambe all’aria. Lopez torna all’ angolo dove suo padre lo bombarda con i suoi stai calmo, usa il jab, lui non è nessuno, non c’ è problema. Al che Teofimo si rialza e dà inizio al piano B, cotto e mangiato freddo sui due piedi: macchè jab, adesso aspetto e piazzo il colpo risolutore, tanto questo non incassa. Fantasie, proprio: per tutte le seguenti sette riprese Kambosos anticipa, contra, si muove, provoca Lopez e gli boxa in mezzo senza dargli spazio, tempo e fiato sotto l’aureola di una forma atletica eccezionale. Il campione non ci capisce niente, tenta anche in guardia destra ma non funziona: che fare? Con l’angolo che lo esorta a tenere alti i guantoni e a usare il jab, Teofimo nelle riprese 7 e 8 qualcosa guadagna, ma non abbastanza per non trovarsi clamorosamente indietro sul cartellino. Nel nono round finalmente piazza qualche colpo, che Kambosos regge dando però qualche segno di stanchezza. Anche per lui il pericolo è dietro l’angolo: non quello dove è seduto il padre di Teofimo, ma l’angolo delle sue gambe che si piegano dopo una serie a tutta prima non irresistibile con la quale Lopez lo atterra al decimo round. George sembra arrancare, tutto farebbe presagire un Teofimo che chiude i conti. E invece niente: lui aspetta sempre il momento buono per il colpo da KO che non arriva, col risultato di perdere momentum e concedere allo sfidante i secondi utili a scrollarsi di dosso l’ empasse e rimettersi in marcia. Che diventa trionfale nelle ultime due riprese, con Teofimo fermato all’ undicesima dal medico per una controllata alla faccia mai così sanguinante e un paio di scambi suggellati da Kambosos con uppercut sempre a bersaglio. Il verdetto dei cartellini fa aggrottare le sopracciglia: un giudice vede Lopez addirittura vincere per un punto, con gli altri due che ristabiliscono la verità dei fatti consegnando allo sfavoritissimo George Kambosos Jr. le quattro meritatissime cinture. Ma è nelle dichiarazioni del dopo match che la serata nera di Teofimo Lopez tocca apici da antologia del ridicolo. “Potete dire quello che volete, io questo incontro l’ ho vinto: l’ arbitro ha alzato il mio braccio, ho vinto 10 riprese su 12, ma so bene come funziona con i giudici. Ho vinto io e basta”. Con le facce di Kambosos, del suo entourage e dei cronisti più divertite che stupefatte, il neocampione ridimensiona le tensioni del pre-match a gioco delle parti, offrendo a Teofimo la rivincita - non prevista dal contratto - sdegnosamente rifiutata da Lopez, non più simpatico e fischiatissimo dai suoi tifosi, e lanciando un messaggio al microfono: “Credete in voi stessi, credete in quello che fate, tutto è possibile”. Dopo avere riappacificato noi ringdipendenti col sempre più sepolto Bello Dello Sport, George Kambosos Jr. torna nella sua Sidney - dove nessuno credeva in lui - dopo quello che i media hanno già definito “il più grande match di tutti i tempi nella storia del pugilato australiano”.  Con in testa la famosa frase di Cus D’Amato, che ha ispirato la sua impresa più di ogni altra cosa: “Se vuoi capovolgere il pronostico, fagli male al primo round”. https://www.youtube.com/watch?v=0avqY81npVU Nel sottoclou (e che sottoclou), bellissimo incontro tra il guardia destra sudafricano Azinga ‘Golden Boy’ Fuzile (15-2) e il fighter giapponese Kenichi Ogawa (26-1), con quest’ ultimo che si aggiudica ai punti il titolo mondiale vacante dei superpiuma IBF dopo dodici riprese ad alto voltaggio. Nome da annotare tra gli appunti: il suo destro a tutto peso a bersaglio come un gancio sinistro è da tenere d’ occhio. Nella notte di venerdì a Jalisco (Mexico) Erika Crus Hernandez (14-1) ha difeso ai punti il titolo mondiale dei pesi piuma WBA in un derby messicano all’ ultimo sangue con Melissa Esquivel (12-2). Le larghe bordate della Cruz non hanno atterrato la sfidante, che con un po’ più di mobilità e di intraprendenza avrebbe potuto mettere in crisi la campionessa in carica. La  altre puntate di Kolpo Basso La mamma di Canelo Alvarez (8 novembre 2021) Il massimo della passione (15 novembre 2021) Il sogno di Andrade (22 novembre 2021)