Senza esclusione di colpi, il Van Damme più amato
Ogni vandammiano ha il suo Van Damme del cuore, il nostro personale è
I nuovi eroi (
Universal Soldier, quello con
Dolph Lundgren) ma la maggior parte degli intellettuali scomodi che conosciamo mette al primo posto
Senza esclusione di colpi (
Bloodsport), rivisto di recente su Sky e sempre freschissimo al contrario di molti film d'azione degli anni Ottanta (poi eravamo più giovani e tutto il resto). La trama sarebbe ispirata ad una storia vera, ma di vero pare esserci solo il fatto che il
Frank Dux reale l'abbia raccontata e che lui sia un maestro o per lo meno un conoscitore di
ninjutsu. Il passato da pilota militare, così come la partecipazione al
Kumité e la stessa esistenza del Kumité meglio lasciarli sul vago. Ma cosa sarebbe il Kumité? In pratica un torneo di full-contact, a eliminazione diretta e incontri che spesso finiscono con il morto, che si svolge a Hong Kong con l'organizzazione delle Triadi locali. Non
Giraudo-Moggi-Bettega, anche di sicuro riuscirebbero a farcela anche lì, ma le stesse che in questi giorni stanno dando una mano all'orrenda Cina (poi i nostri spettatori di Fabio Fazio vanno a manifestare soltanto sotto l'ambasciata israeliana, ma questo è un altro discorso) nel reprimere rivolte studentesche in cui non si chiede altro che elezioni davvero libere... Se il Kumité non esiste è comunque verosimile che avvengano combattimenti illegali con scommesse no limits, essendo Hong Kong fra le centrali mondiali del gioco d'azzardo. Il Frank Dux cinematografico, interpretato dal mitico atleta-attore belga, ha prima l'inevitabile maestro giapponese, il signor
Tanaka, il cui figlio Shingo è morto proprio in un Kumité. Decide allora di vendicarlo e parte per Hong Kong nonostante la contrarietà dell'esercito, di cui fa parte. Inseguito da due poliziotti (uno dei due è un giovane
Forest Whitaker), Van Damme-Dux riesce lo stesso a iscriversi al Kumité, inizia una storia con una improbabile giornalista e fin da subito si capisce che la sfida finale (la finalissima, direbbero a RaiSport) sarà con
Chong Li, il cattivo della situazione, interpretato da un Bolo Yeung visto in diversi film di serie Z, in qualcuno di serie C ma in almeno uno (poi magari ha recitato in un corto a Locarno e ci è sfuggito) di serie A,
I tre dell'operazione drago, che anche i non amanti del genere 'kung fu e dintorni' conoscono come l'ultimo film di Bruce Lee. Non spoileriamo rivelando il medagliere di questa edizione del Kumité (...), ma invitiamo a seguirne una delle sue mille repliche (o anche solo la finale) visto che la parte di combattimento con Van Damme cieco mette i brividi ancora oggi che sappiamo tutto e che abbiamo visto tutto su internét.