La musica di Carlo Verdone
In questi giorni tutti a festeggiare i 70 anni di
Carlo Verdone. Lo facciamo anche noi ma senza parlare di cinema, bensì di musica, partendo dalla citazione dell’Enciclopedia a fascicoli dei Colossi della Musica che in
Borotalco (1982) il protagonista Sergio Benvenuti/Carlo Verdone è impegnato a vendere porta a porta. Per arrivare alle canzoni che nello stesso film compaiono come colonna sonora decisiva. Stiamo parlando di cinque brani – due di
Lucio Dalla (
L’ultima Luna - nei titoli di testa - e
Cara) e tre degli
Stadio (
Chi te lo ha detto, Grande figlio di puttana, Un fiore per Hal) – presi rispettivamente dagli album del 1979 e del 1980 di Dalla e dal primo del gruppo capitanato da
Gaetano Curreri. E proprio
Un fiore per Hal è secondo noi una di quelle canzoni che restano impresse nella memoria, tra l’altro con la voce di
Ricky Portera, con il testo (e poi la voce) di Dalla e la musica di
Fabio Liberatori, presenza quest’ultima costante nei suoi film. Un brano che su disco è lunghissimo, con un ampio spazio strumentale. Poi Verdone è anche il biografo non autorizzato di
Jimi Hendrix in
Maledetto il giorno che ti ho incontrato (2), film oltre che dalle tradizionali ansie dominato appunto dalla musica di Hendrix, così come il fallito produttore discografico Ulisse Diamanti, con il suo negozio di vinili, in
Posti in piedi in paradiso (2012). E ancora c’è il coinvolgimento di
Antonello Venditti in
Troppo Forte (1986) e l’uso di tanti brani storici d’epoca in
Compagni di scuola per contestualizzare il ritrovo generazionale. Ma forse la musica indimenticabile è proprio quella dell’esordio di
Un sacco bello (1980), firmata nientemeno che da
Ennio Morricone (compositore anche per il successivo
Bianco, rosso e Verdone), con quei titoli di coda caratterizzati dal leggendario fischio di Alessandro Alessandroni, che avevamo già sentito esibirsi in
Lo chiamavano Trinità...