La morte bianca del CMB

12 Luglio 2012 di Toni Cappellari

Anche oggi abbiamo la morte bianca quotidiana. Ieri Piacenza e Ostuni, adesso Treviso. Ma speriamo che il Consiglio Federale di sabato mi smentisca (dai Dino, prima di mollare prendi un provvedimento senza ascoltare i burocrati ottusi) . Ma non voglio parlare di squadre di vertice che spariscono. In fondo ci sta, non ci piace ma dobbiamo accettarlo: una annata programmata male, promesse non mantenute, dirigenti che conoscono tutti i giocatori del Kazakistan ma non sanno andare a “cercare soldi”. I motivi per cui i club di vertice spariscono sono tanti.

Vorrei parlare delle morti bianche delle società di base e rispondere a Mario Orimbelli che ironizzava sulla morte del CMB Rho. Non voglio ricordare che CMB RHO ha disputato la serie B quando questo campionato era il terzo campionato (1977/78), che Paolo Conti ha giocato in Nazionale, che Conti A., Polloni, Lo Duca, Arrigoni D., Guolo hanno giocato in serie A; che Angeretti, Bertacchi, Passera, Piva, Bianchi Roberto, Petitti e lo stesso Dante Gurioli hanno allenato ad alto livello (serie A o B) e Sam Bianchi è l’attuale preparatore atletico di Cantù. Tutta gente nata al Molinello.

Ho allenato le leve al CMB non mi ricordo quanti anni fa e vorrei ricordare a Orimbelli che da oltre quarant’anni il CMB ha fatto fare sport e coinvolto ragazzi insegnando una filosofia di interpretazione dello sport. Di queste persone alcuni sono diventati professionisti nel basket altri sono rimasti appassionati diventando allenatori, dirigenti o hanno solo indirizzato i propri figli alla pallacanestro perché loro in gioventù al CMB sono stati bene. (CMB è stata la squadra dei fratelli Angeretti, Arrigoni, Bulgheroni,Conti, Zecchetti, Eleni, Eriforio, Garanzini, Cappellari, Gurioli)

Caro Orimbelli, al CMB nessuno è mai stato professionista perché Gurioli è sempre stato oculato e la sua scelta dolorosa dimostra che Dante e il Gara hanno tenuto in vita il CMB finchè è stato un piacere e piuttosto che farlo diventare un problema lo hanno chiuso. Orimbelli scrive che ci sono in Italia problemi ben più importanti che la perdita di una squadra di basket… E’ vero!!! Ma lo sport aiuta a crescere, ad essere più sani, ad educare. Il CMB è questo, in campo e fuori un gruppo di ragazzi amanti del basket e dei veri valori uniti da un uomo meraviglioso che ha migliorato tanti ragazzi come giocatori ma soprattutto come uomini. Credimi Mario, la chiusura del CMB è una perdita per la pallacanestro come lo sono le chiusure di tutte le squadre minori da Rho a Mazara del Vallo.

Antonio Cappellari, 12 luglio 2012

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