Basket

I professionisti di Mazzo di Rho

Mario Orimbelli 10/07/2012

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Premetto: Oscar Eleni secondo me è un grande, uno dei pochi che si possa definire un giornalista nell’era del post-giornalismo, cioé dell’assenza diffusa di senso critico. Ma soffre troppo di nostalgia, almeno stando all’ultimo suo articolo letto su Indiscreto. Caro Oscar, ma chissenefrega se il Cmb Rho non si iscriverà alla prossima serie C di basket. Ci viene spontaneo immaginare, a 610, la domanda di Lillo: “Grande capo Estikazzi, leggiamo dal sito di Indiscreto che Gurioli non intende iscrivere il Cmb Rho al prossimo campionato di serie C di basket”.  E la scontatissima risposta di Greg: “Estikazzi… pensa che…”. Insomma,  giusto così. Così la smetteranno di pagare giocatori da giardinetti, che invece dovrebbero pagarsi scarpe, tuta e borsa societaria. Semmai bisognerebbe preoccuparsi delle aziende che chiudono, dei giovani che non trovano lavoro,  delle famiglie che non arrivano a fine mese. E poi mi risulta che nel Cmb Rho, squadra cara al direttore di Indiscreto (che mi telefonava dal Molinello per descrivermi gli aggiustamenti difensivi di Gurioli, coach della Xerox Milano 1978-79, contro il temibile Lissone) hanno giocato figli di grandi uomini della finanza italiana. Perché non intervengono i loro padri con una sponsorizzazione da poche migliaia di euro? Comunque nessuno, nemmeno a Mazzo di Rho, sentirà la mancanza della partite del Cmb Rho in versione pro o semipro (si parla pur sempre di pochi euro, anche meno rispetto alle pazzie di altre realtà delle minors). Vadano a giocare gratis. E si divertano. Il basket è un’altra cosa. Il dilettantismo anche. Chi si esibisce solo davanti ad amici e parenti, da Rho a Mazara del Vallo, non può pretendere di fare il professionista.

Mario Orimbelli, 10 luglio 2012

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