Ci ha colpito la reazione quasi unanime contro l'idea di Matteo Renzi di riaprire le aziende chiuse per coronavirus già in aprile e di far tornare i ragazzi a scuola il 4 maggio, fra le altre cose. Sinistra, destra, 5 Stelle: una gara a chi sente più sceriffo e più uomo di pseudo-scienza (anche da parte di chi esaltava i No-Vax), con la stella polare del distribuire soldi che non esistono e dei sondaggi: il popolo ha paura, quindi teniamo il popolo in casa. In questo caso non si può dire che i politici non rappresentino la maggioranza.
Non è un segreto che il blocco attuale verrà prolungato dal governo dal 3 al 18 aprile, lo ha anche anticipato a Sky il ministro Boccia. Ma a questo punto non è più una questione di economia, anche se interi settori saranno distrutti non da qualche settimana di stop ma dalla psicosi collettiva che impedirà per anni di vivere come prima: qualcuno davvero pensa che a giugno, luglio, agosto, o quando sarà, i ristoranti torneranno ad essere pieni? Ci sono tante persone che vogliono cambiare auto? È prevedibile una corsa ad abbonarsi alla prossima stagione teatrale?
A noi la proposta di Renzi è parsa anche moderata: proteggere chi va protetto, dai malati agli anziani, ma far uscire tutti gli altri con precauzioni, mascherine, distanziamento e tutto il resto. Perché, questo il punto, non c'è alcuna certezza che fra due mesi la situazione sia diversa che fra due anni. E fra due anni, ma anche molto prima, avremo un paese morto, che quindi non avrà più il problema di ammalarsi. Però magari ci sbagliamo, il dubbio ce l'abbiamo sempre.
E quindi facciamo una domanda molto semplice ai lettori di Indiscreto, al tempo stesso élite e pancia del paese: sul coronavirus Renzi ha ragione? È stato più lucido degli altri? Non sfugge a nessuno il ragionamento politico di Renzi: quello di accreditarsi come leader dell'Italia della ripresa contro quelli, in questo momento quasi tutti, che cavalcano la paura nascondendosi dietro a scienziati che grandi scienziati non sono, da tante che ne hanno dette nell'ultimo mese, dal caldo che avrebbe sconfitto il virus allo stesso uso delle mascherine.