Rachael Blackmore come Liz Taylor
Rachael Blackmore è diventata la prima donna nella storia a vincere il
Grand National, la competizione ippica più dura (soprattutto per i poveri cavalli) e famosa del mondo, arrivata all'edizione numero 173. Ad Aintree la quasi trentaduenne irlandese era peraltro fra i favoriti, secondo i bookmaker (tutto è relativo, perché era pagata a 10: nel galoppo ad ostacoli, così pieno di imprevisti, non può esserci un grande favorito), con il suo
Minella Times di proprietà d
i J.P. McManus, il miliardario, anche lui irlandese, grande amico di
Alex Ferguson e per un certo periodo anche azionista del Manchester United. Rachael Blackmore è europea, bianca, etero, viene da una famiglia della classe media, ma nonostante questi difetti, difetti dal punto di vista del giornalista collettivo, siamo convinti che si parlerà tanto di lei perché è una donna e perché ha compiuto un'impresa spaziale: il Grand National è qualcosa di estremo e inoltre le donne vi partecipano soltanto dal 1977. A volte anche con buoni risultati, come il terzo posto di
Katie Walsh nel 2012, ma finora mai con la vittoria. Significativo che anche sabato i non arrivati, 29, siano stati molti di più dei quelli, 15, che hanno tagliato il traguardo. Chiaramente Rachael Blackmore ha ricordato a tutte le menti pop il famosissimo
Gran Premio, classico film che tutti abbiamo visto insieme alla nonna (insieme a
Bernadette e
Catene), con una dodicenne
Liz Taylor, nel film Velvet Brown, che in mezzo a varie vicende familiari alla fine corre e vince proprio il Grand National (anche se nella versione italiana non è chiaro che sia il Grand National) in sella al suo cavallo Pie. All'epoca, il film è del 1944, tutto letteralmente impossibile, oggi per fortuna no. Il mondo va avanti.