Il trentennale della prima Coppa dei Campioni vinta dal Milan di Sacchi, in finale contro la Steaua di Bucarest, ispira confronti storici fra la storica coppa europea con cui siamo cresciuti e la Champions League che sarebbe nata nel 2 anche se già dalla stagione precedente era stata introdotta una fase a gruppi.
Poi la Champions ha avuto l'evoluzione che l'ha portata ad essere quella di oggi: non più riservata ai soli campioni nazionali (dal 7) e infine allargata fino a quattro squadre per le nazionali dominanti, con la selezione di 6 squadre sulle 32 elette affidata ai turni preliminari estivi.
Ma venendo al Milan di Sacchi, la domanda storica è per noi del bar una sola: quale era il peso specifico di quella (anzi quelle, perché ne vinse due) Coppa dei Campioni tutta ad eliminazione diretta, con una squadra per nazione e oltretutto senza squadre inglesi a causa del post Heysel? Se vogliamo neutralizzare il discorso tifo, un primo confronto da fare è quello con il Milan di Capello che nel 4 batté il Barcellona di Cruijff in finale, ma ancora nell'era della singola squadra per nazione. Quello più corretto è ovviamente con le due Champions League vinte dal Milan di Ancelotti, con campo di partecipanti paragonabile per livello medio a quello di oggi, anche se nel primo caso (2002-2003) con formula leggermente diversa. La Champions League moderna era in ogni caso nata nel 9, con l'abolizione della Coppa delle Coppe e il coinvolgimento di fino a quattro club per nazione.