L’allenatore del momento è
Pino Sacripanti. Non solo per la vittoria di ieri pomeriggio della sua Pepsi Caserta su Milano, dopo due tempi supplementari: straordinarie le prestazioni di
Ere e
Bowers, mentre l’Armani ha avuto un ottimo
Finley ed anche un
Mancinelli capace di far dimenticare per due ore il caso
Hall-Facebook (l’ala è stata messa fuori squadra per avere criticato la società via web). Sacripanti è anche diventato il candidato numero uno alla panchina della Nazionale. All’esonero di
Recalcati manca solo l’ufficialità e i sogni proibiti,
D’Antoni e
Tanjevic, sono destinati a rimanere tali. Così è prevalsa la linea del presidente del Coni
Petrucci: no ai potenziali ricatti dei grandi club, in primis la Siena di
Minucci. Anche
Meneghin si è convinto che
Pianigiani in azzurro significherebbe esporsi ai condizionamenti di una realtà che vorrebbe riaprire il fronte dei cosiddetti ‘passaportati’, cioè gli italiani naturalizzati. Dall’anno prossimo dovrebbero essere al massimo uno per squadra, e siccome in Italia la Montepaschi è l’unica ad averne due decisivi (
Stonerook ed
Eze) è evidente che non lascerà partire il suo allenatore senza qualcosa in cambio. A questo scenario si aggiunge il fatto che i giocatori che dovrebbero costituire il futuro azzurro sono molto legati a Sacripanti, che li ha allenati nell’Under 20 e che più di Recalcati e di qualsiasi altra alternativa li ha avuti a disposizione insieme. Altro dettaglio: con un Recalcati ‘sopportato’ fino alla scadenza del contratto (30 settembre 2010) come supervisore, Sacripanti potrebbe convivere benissimo visto che gli ha fatto anche da assistente. Sarebbe una sconfitta politica per Siena, che però sul campo continua a dominare: dopo aver triturato Teramo sabato sera è in testa a punteggio pieno dopo tre giornate insieme all’Air Avellino, autrice di uno straordinario colpo a Roma, e alla Benetton. Proprio a Treviso si è giocata la seconda partita più emozionante della domenica, vinta dai padroni di casa su una Scavolini Pesaro trascinata dalla regia di
Marques Green, dalla foga di Hicks e dai tiri da fuori del figlio d’arte
Sakota e del belga
Van Rossom (l’unico sbagliato quello del possibile sorpasso, sulla sirena): decisive nei momenti caldi la concretezza sotto canestro di
CJ Wallace e la creatività offensiva di
Gary Neal. Molto positivo
Daniel Hackett, che dell’Italia di Sacripanti sarà una colonna. (pubblicato sul
Giornale di oggi).