L’articolo 18 è da abolire?



L'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori è secondo voi da abolire?



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L'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori è ormai un feticcio ideologico. Sia per chi vuole mantenerlo, come la CGIL o la minoranza bersaniana del PD più altri nostalgici degl anni Settanta, sia  per chi vorrebbe abolirlo, come il governo Renzi e lo stesso Napolitano, con il soccorso esterno di Berlusconi. Pochi, anche fra i partecipanti ai troppi talk show sul nulla (la ricetta: un terzo di Serracchiani, un terzo di Toti, un terzo di imprenditore illuminato, da servire con Sallusti e Gomez... uno share inferiore alla 72esima replica di Montalbano è assicurato), sottolineano che la riforma del 2012 di fatto ha depotenziato la norma. Il reintegro automatico adesso è possibile solo per licenziamento discriminatorio, mentre per quello disciplinare e a maggior ragione per quello economico il giudice valuta caso per caso.  Al di là del fatto che le imprese private con più di 15 dipendenti siano sempre di meno, il vero fronte sarebbe quello di poter licenziare per motivi economici i dipendenti pubblici: tema da guerra civile, davvero, con schieramenti trasversali rispetto ad ogni partito novecentesco. Non divaghiamo, però. E onestamente rispondiamo a una domanda che è ormai solo ideologica, ma non per questo meno importante (anzi): vogliamo abolire l'articolo 18?