Ivan Graziani e il rock, tra viaggi e intemperie
Non basta la chitarra elettrica per fare musica rock. Sembrava saperlo bene
Ivan Graziani, che la chitarra la suonava rendendola co-protagonista delle sue canzoni, a partire dal raro e strumentale
Tato Tomaso's Guitars. Ne parliamo perché 40 anni fa usciva
Viaggi e intemperie, l’album contenente la celebre
Firenze (canzone triste) e nuovo capitolo di un filotto di opere con quelli che poi diventeranno i vari classici del suo repertorio. Da
Lugano addio a
Pigro passando per
Monna Lisa, Paolina, Agnese e il brano che consideriamo uno dei suoi massimi vertici:
Fuoco sulla collina. In tale contesto
Viaggi e intemperie si inserisce come disco spartiacque tra due decenni, partendo appunto da quella storia su “
una donna da amare in due in comune fra me e te” tra archi, chitarre e batteria. Ecco le donne, spesso al centro dei racconti in musica di Ivan Graziani, come nella irriverente (
"E l'amore come va?" le ho chiesto "Ho un conte che mi ama lui viene dalle Marche ed è un po' particolare e lui mi lega su una sedia e mi cosparge di miele poi fa una risata che ti lascio immaginare")
Isabella sul treno e su un ritmo che corre sui binari ferroviari e nella più classica
Olanda (“
Scappare da qui, fuggire lontano, un mondo nuovo che ci accolga tutti e due senza malinconie”) e ancora nell’episodio di
Dada, “
buona assai” e del suo “
rapporto torbido fra cugine strette”, toccando il tema della droga. Fino alla scatenata e triste
Angelina (“
Al Mini Bar di Corso Emanuele mordendo il tuo panino stai ancora piangendo Angelina, Angelina, Angelina non mi dire mai di no”) e al corteggiamento pericoloso in terra di
Siracusa (“
Gli occhi profondi e una spina nel cuore lei mi disse – Ti prego stai attento lui è cattivo ed io gli appartengo come se fossi una cosa”). Sei corde ancora protagonista in
Radio Londra, composizione sul momento bellico (“
Oggi è il mio compleanno, un compleanno in questa lurida guerra una data da non ricordare perché ho in braccio un fucile”) giusto aggancio per tornare al tema iniziale. In
Viaggi e intemperie – e più in generale nell’opera di Ivan Graziani – il significato di rock assume una dimensione romantica e artistica, andando ben oltre lo strumento usato e abusato dai cosiddetti profeti del genere che pensano che essere rock significhi rumore e sudore, nei suoni e nei comportamenti. Ed ecco allora che Ivan Graziani, con quel suo timbro inconfondibile, proprio in mezzo all’album, tra le situazioni sbagliate di
Tutto Questo Cosa Centra Con Il R. & R, sembra esserne cosciente (o forse ci piace solo pensarlo) quando invoca “
E allora tu, tu, aiutaci tu, mamma chitarra e allora tu, tu, aiutaci tu a non fare più, a non fare più falsa, falsa testimonianza”. In definitiva un disco (e una discografia) che non vanno dimenticati.