Il privilegio di Troshinky

Nell'indifferenza quasi generale (il quasi è per la seppur marginalissima presenza della nazionale italiana, poi c'è la terza stella della Juventus di cui discutere) i Campionati del Mondo di hockey su ghiaccio 2012 entrano nel vivo. Terminata la fase preliminare non si può più giocare a nascondersi. È ora di fare sul serio. Questi gli accoppiamenti dei quarti di finale di oggi: Canada-Slovacchia; Russia-Norvegia; Stati Uniti-Finlandia; Svezia-Repubblica Ceca. Dal punto di vista organizzativo, questo del 2012 è il primo Campionato del Mondo ospitato in coppia (pratica invece ormai diffusa nel calcio). Si gioca a Stoccolma e a Helsinki. La distribuzione geografica ha portato anche ad un cambio di formula del torneo. Abbandonati i 4 gironi da 4 squadre, con 2 tornei di qualificazione prima dei quarti di finale incrociati. Quest'anno si sono giocati 2 gruppi da 8 squadre (uno a Stoccolma e uno a Helsinki) con un calendario fittissimo che si conosceva già dall'inizio. I quarti si giocheranno tre le prime 4 di ogni gruppo, per questioni geografiche appunto. Questo non ci piace perché di fatto si ripeteranno nell'arco di pochi giorni partite appena giocate. Ci si sposterà solo dopo ad Helsinki, per semifinali e finali. Per le considerazioni sportive, invece, dal quadro delle 8 migliori manca per il secondo anno di seguito la Svizzera. Le molte aspettative di protagonisti e tifosi sono andate di nuovo deluse. E di nuovo, come l'anno scorso, a causa di una bruttissima sconfitta contro una squadra cosiddetta minore. Nel 2011 fu la Norvegia (che però quest'anno si conferma ai quarti). Nel 2012 ci ha pensato la Francia. Riassumiamo e semplifichiamo il disastro rossocrociato. Dopo 12 anni, nel 2010, la guida tecnica della nazionale cambia. Sean Simpson prende il posto di Ralph Krüger. La direzione di Krüger ha segnato alti e bassi, ma dal 2003 la nazionale si mantiene stabilmente tra le migliori 8 al mondo. Più su però non riesce a salire. 12 anni sono tanti. Krüger predilige un gioco di stampo catenacciaro che non piace più, anche se porta a volte risultati di prestigio (2 a 0 al Canada alle Olimpiadi 2006 di Torino, per esempio). Arrivare ai quarti di finale mondiali è ormai considerato scontato e non più sufficiente. Un cambiamento è facilmente giustificabile. Quindi si cambia. Sean Simpson viene dalle vittorie con il Team Canada alla Coppa Spengler del 2007 e da quelle in Champions Hockey League e Victoria Cup con i Lions di Zurigo, nel 2009. Con Zurigo fa fuori in maniera chiara colossi come Metallurg Magnitogorsk e Chicago Blackhawks sorprendendo e impressionando i più. È più canadese di Krüger, che è anche mezzo tedesco, e imposta una nazionale più coraggiosa. Ha però secondo noi la colpa di molti suoi colleghi di considerare solo metà del mondo dell'hockey. Il refrain è sempre quello. Alla nazionale mancano giocatori con esperienza NHL. Solo esportando più giocatori in NHL si potrà alzare il livello. Il campionato svizzero è troppo lento. In NHL invece... Noi osserviamo che Mark Streit (New York Islanders), Luca Sbisa (Anaheim Ducks) e Nino Niederreiter (New York Islanders) sono stati tra i peggiori di questo torneo. Sicuramente tra i più lenti. All'altezza sicuramente no. Numeri? 7 partite, 4 punti (2+2) e un +/- di -5 per Streit. 7 partite, 1 punto (0+1) e un +/- di -6 per Sbisa. 6 partite, 0 punti e un +/- di -5 per Niederreiter. Troppe penalità stupide sul conto dei giocatori svizzeri, che però secondo noi sono conseguenza e non causa delle difficoltà di una squadra che fa fatica e giocare a certi ritmi e va spesso in affanno. Per ora il bilancio di Simpson è indubbiamente in forte passivo. Vedremo se ci sarà la sperata e attesa maturazione entro i Giochi Olimpici di Sochi 2014. Per quel che riguarda le altre nazionali c'è da notare il cambio di panchina russo. Zinetula Bilyaletdinov ha preso il posto di Slava Bykov e ha messo insieme una selezione un pochino meno russa, ma sempre fortemente left (intendendo l'impugnatura dei giocatori). Straripante Evgeni Malkin, che in 7 partite ha messo insieme 14 punti (7+7) e un +/- di +13. I canadesi insistono sullo sviluppo del gruppo dei ragazzi del '90. Jordan Eberle, John Tavares, Jeff Skinner, Ryan Nugent-Hopkins i più in vista. Non sono partiti benissimo e sono stati aspramente ripresi da allenatore e critica. Bella la presenza della Norvegia (allenata da uno svedese e con Patrick Thoresen capo cannoniere del torneo finora) che si conferma team emergente. E bello anche il ritorno della Slovacchia (allenata da un ceco) nei quarti. Non si sono mostrate secondo noi per quel che realmente sono invece Finlandia e Svezia. Abbiamo guardato appositamente Finlandia-Canada 3 a 5 per cercare di capire lo stato di salute dei campioni del mondo in carica. Il loro primo periodo ci ha impressionati. Veloci, presenti fisicamente come d'abitudine, sempre primi sui secondi dischi e quindi velenosissimi sotto porta. Nel secondo e nel terzo periodo secondo noi hanno mollato in maniera controllata, con la qualificazione già in tasca. La stessa Finlandia ha poi ceduto in bianco 5 a 0 agli Stati Uniti. Americani che ritroveranno subito nel quarto di finale in un match che crediamo (pronostico!) finirà in maniera molto diversa. Vedremo anche Svezia-Cechia, che è sicuramente il quarto più equilibrato sulla carta. Per finire bisognerebbe dire anche della nazionale italiana. Ultima di gruppo con 2 soli punti, frutto della vittoria 4 a 3 ai supplementari nell'esordio con la Danimarca. E di nuovo retrocessa. Solo 6 gol fatti a fronte di 31 subiti in 7 gare. 6 a 2 con la Norvegia. 5 a 0 dalla Lettonia. 6 a 0 dalla Cechia. 4 a 0 dalla Svezia. 4 a 0 dalla Russia. Il ritardo dagli altri del gruppo A è ancora davvero troppo grande. Nell'angolo curiosità mettiamo la regola 224 della Federazione Internazionale, secondo la quale i giocatori nati prima del 31 dicembre 1974 (i cosiddetti "nonni") sono esentati dal proteggersi il viso con maschera o visiera. L'unico nonno ad approfittare del privilegio di potere liberamente correre il rischio di farsi male è il kazako Alexei Troshinki. Altri anziani più noti, come Miroslav Satan (Slovacchia) e Daniel Alfredsson (Svezia) continuano incomprensibilmente a portare la visiera. Igor Lario Novo, 17 maggio 2012