I nemici del Billionaire

Perché l'aggressività del popolo dei social network, preso molto sul serio dai giornalisti ma composto di solito da segaioli con un lavoro ipergarantito o nessun lavoro, si sta scatenando in particolare contro i frequentatori di discoteche? E non, facciamo un esempio di queste ore, contro i 250.000 'docenti fragili' che rischiano di rovinare un altro anno scolastico? O contro i tanti assembramenti di questi mesi in manifestazioni politiche di ogni colore? Fino ad arrivare ai vari Festival dell'Unità, con mancati distanziamento tipo Billionaire. A meno che il problema sia fra champagne e lambrusco...



Detto che andare in discoteca non ci è mai piaciuto nemmeno da giovani e che non ci mettiamo piede dagli anni Ottanta, rimaniamo sempre affascinati da come chi non fa niente ce l'abbia a morte con chi è attivo, magari anche facendo cose stupide. Perché il problema non è chiaramente il Covid-19, virus che si può trasmettere in mille situazioni di vicinanza e ancora non è ben chiaro come, ma che in un anno triste come il 2020 esista gente che ha voglia di divertirsi e in generale di vivere.

Non a caso gli stessi toni moraleggianti erano stati usati contro chi non vedeva l'ora di uscire a correre all'alba, insieme di persone che di solito c'entra poco con chi torna a casa alle 4 di notte. C'è gente che esulta perché Briatore è risultato positivo al Covid, anche se il Billionaire ha rispettato le regole sul numero di ingressi consentiti. O che dice che Mihajlovic se l'è andata a cercare, giocando a calcetto in vacanza. Due Italie, trasversali agli schieramenti politici.