E’ tornata l’URSS

Mai come quest'anno è facile celebrare i vincitori dell'oro Mondiale. A livello individuale questo torneo ha definitivamente consacrato Evgeni Malkin come il più forte giocatore del mondo in attività. 109 punti (50+59) in 75 partite di stagione regolare NHL. 19 punti (11+8) in 10 partite a questo mondiale. Miglior attaccante, eletto nell'All Star Team e votato MVP del Campionato del Mondo. Per quel che riguarda il collettivo, la Russia si è imposta in tutte le partite (10/10) chiudendo con il miglior attacco (+44) e la miglior difesa (-14). Basterebbe dire che l'ultima nazionale capace di conquistare il titolo con un percorso netto fu l'Unione Sovietica e che per questo bisogna tornare a 23 anni fa. Sarebbe detto tutto... Oggi come allora la superiorità della Sbornaja lascia agli avversari una sgradevolissima sensazione di impotenza. Michal Sersen (Slovacchia) lo ha sintetizzato bene dopo il 6 a 2 subìto in finale. "Non ci hanno lasciato fare niente!", ha ammesso il difensore. In realtà, dopo il vantaggio di Zdeno Chara e soci in entrata di gara, eravamo pronti all'ennesima sorpresa. La partita infatti si era messa nel modo migliore per il tradizionale gioco slovacco fatto di difesa e contropiede. Ne sanno qualcosa i canadesi: fatti fuori 4 a 3 nei quarti. E i cugini cechi: liquidati in semifinale 3 a 1. Illusione, sogno, speranza: durati poco, però. Perché questa Russia è davvero troppo forte. In gol al 10° minuto per l'1 a 1 i ragazzi di Zinetula Bilyaletdinov hanno poi alzato ulteriormente il ritmo nel secondo periodo andando a segno 3 volte in 9 minuti (tra il 26esimo e il 35esimo), portandosi sul 4 a 1, e chiudendo di fatto il match al 40esimo. Cedimento anche fisico quello degli slovacchi, che ripropone un tema classico. Chi è uscito dal torneo dai quarti in avanti, in effetti, ha certamente l'attenuante di un logorio psico-fisico importante. Il Campionato del Mondo ha sempre questo aspetto del quale bisogna tenere conto (Russia e Slovacchia hanno giocato le loro 10 partite in soli 16 giorni, per essere chiari) e che bisogna nel limite delle proprie possibilità gestire. Gli accoppiamenti dei quarti (giocati al giovedì) hanno costretto alcuni a sforzi importanti. Canada-Slovacchia e Russia-Norvegia si sono giocate a ritmi piuttosto blandi. Stati Uniti-Finlandia e Svezia-Cechia, al contrario, sono state partite ad altissima velocità dall'inizio alla fine. Partite bellissime e tiratissime. Risolte solo a 9 secondi dalla fine, la prima, e a 29 secondi dalla fine, la seconda. È chiaro come questo abbia consegnato al turno di semifinale di sabato due squadre decisamente provate. Considerazioni simili si possono fare per la Slovacchia giunta in finale e sicuramente svuotata dopo il derby vinto 3 a 1 contro i cechi. Discorso a parte va invece sicuramente fatto per la nazionale canadese uscita per il 3° anno consecutivo ai quarti e scivolata al 5° posto del ranking mondiale. Ai nostri occhi ha sempre meno senso l'atteggiamento Canuck. Da una parte Evgeni Malkin, Alexander Ovechkin, Alexander Syomin e Pavel Datsyuk (parliamo di  protagonisti mondiali di questo sport) raggiungono la loro nazionale appena liberi da impegni NHL. Dall'altra le star canadesi continuano a snobbare gli eventi sul ghiaccio internazionale. L'hockey che si gioca oggi è un hockey nel quale le caratteristiche delle varie tradizioni nazionali si stanno fondendo. È sicuramente un hockey più piatto (noi sosteniamo la reintroduzione dell'infrazione di 2 linee, per esempio), ma è altrettanto sicuramente più uniforme nei valori. La presunzione canadese non ha davvero più nessuna ragione d'essere. Non è più supportata dai numeri e non è nemmeno accettabile per il rispetto che si deve agli avversari. Il Campionato del Mondo di quest'anno era poi importante anche per il seeding per le Olimpiadi di Sochi 2014, che ha risvolti pratici non indifferenti, perché da questo dipenderanno i raggruppamenti, gli orari di allenamento e l'assegnazione degli spogliatoi a Sochi. In questo i Canadesi non hanno fatto un buon affare. L'appuntamento Mondiale si rinnoverà tra Stoccolma e Helsinki anche per la prossima edizione, nella quale sarà Stoccolma ad ospitare i turni di finale. Si sta già discutendo dell'opportunità di modificare la formula del torneo in funzione di incrociare i due gruppi ai quarti. Non siamo stati gli unici evidentemente ad esprimere perplessità sulla formula di quest'anno che però, a parte la scelta di giocare i quarti all'interno dei gruppi di qualificazione, ha dato vita ad un torneo nel quale le nazionali più forti hanno potuto speculare meno, e quindi in ultima analisi più interessante. È sempre comunque una grande festa, sia sul ghiaccio che fuori. Festa alla quale si dovrebbe sempre avere voglia di partecipare, in un modo o in un altro. Per concludere proponiamo un episodio divertente (o patetico, di pende dai punti di vista) in Italia Danimarca: http://www.youtube.com/watch?v=Q8r8CuiNdBE Igor Lario Novo, 22 maggio 2012