Divorzio all’italiana (Sabatini non è da Inter)
Il giorno dopo Inter-Sassuolo è un lunedì come tanti altri, per lo meno al Champions Pub. Nell’ultima settimana tante notiziole da telegiornale di provincia, di quelli che fanno pubblicità a De Bortoli senza chiedergli come mai da pensionato scriva retroscena che da direttore del Corriere della Sera nascondeva. Ma ogni cosa ovviamente scompare di fronte alla sconfitta contro la squadra di Di Francesco, un 1-2 che ha tolto un senso alla domenica pomeriggio e probabilmente anche alle vite del
Gianni, del
Walter, del
Franco e di
Budrieri, che hanno seguito la partita dal loro solito secondo anello rosso, a poca distanza dalla tribuna stampa dove il
Max cercava di attirare l'attenzione della
Fede, che però era riservata ai messaggi di un intrigante e cazzuto esponente di punta della neo Arte Povera, conosciuto venerdì su Tinder. Uno che fa sculture alla Uncini e al quale il MOMA ha appena dedicato la mostra 'Earth, Wind, Fire & Steel' ma che adesso vuole prendersi una pausa nel suo casale di Greve in Chianti perché, parole sue, "In questo mondo c'è troppo rumore. La vera parola è il silenzio". La Fede non ha ancora scoperto che si tratta di un ex commesso di un Compro Oro di via Padova, che ha provato a riciclarsi come imbianchino ma è stato soppiantato dai più economici egiziani in nero (non che lui sappia imbiancare o rilasci fatture, bisogna precisare). La vera forza della procace inviata di
Nerazzurrecontaccododici.net, che sogna di fare l'anchorwoman a Sky Sport 24 e forse ci riuscirà, è che non ha la minima idea di cosa siano Uncini, il MOMA e, a dirla tutta, nemmeno Perisic. Così anche oggi, mentre il mondo brucia e gli intellettuali italiani linciano la Serracchiani, nella populista periferia ovest di Milano il parlare di calcio è l’unica cosa che tenga attaccati alla vita insieme agli sconti 30% del Simply, al videopoker, al centro massaggi Tuina, al Nails Paradise, a miserabili eredità, alle scoperte di Mirabelli (stava per portare Zidane all'Acri, ma non raggiunse l'accordo sulle commissioni con Moggi e la clamorosa operazione saltò) e soprattutto a Gabigol, che Vecchi ha fatto giocare accontentando San Siro.
La versione integrale della puntata non è più online, ma soltanto sul libro. P.S. Avvertenza per nuovi lettori della rubrica: ‘Non è da Inter’ è un’opera di fantasia che si ispira alla realtà, ma non è la realtà. Si può tranquillamente non leggere.