Concorrenti Sanremo 2020, giudizi sui 22 nomi
Per il
Festival di Sanremo 2020 e i suoi concorrenti la premessa dovrebbe essere la solita: non si giudicano mai i cantanti prima di avere sentito le canzoni. Fine premessa. Eppure a leggere il cast del prossimo Sanremo, anticipato da
Chi e poi confermato a
Repubblica da
Amadeus (che a questo punto il 6 gennaio dirà solo i titoli dei brani in gara: sarà contenta la
RAI...), si può con certezza affermare che l'edizione numero 70 del Festival della Canzone Italiana avrà un mix di nomi scelti per accontentare tutti. Del resto Sanremo è televisione e ha bisogno di un pubblico che non necessariamente la musica la compra ma tuttavia la ascolta, spesso gratis anche se a qualità inferiore. Un pubblico che si pappa anche la pubblicità inserita nei diversi spazi previsti. Niente di male, se i calcoli sono stati fatti nel modo giusto: rimanere a metà del guado è sempre la situazione peggiore. Tuttavia anche a noi, che non abbiamo paura di affermare che
Sharazan di
Al Bano e Romina sia una delle più belle canzoni italiane, piace fare alcune considerazioni sui nomi che il prossimo anno calcheranno il
Teatro Ariston. Un’edizione, quella dei 70 anni del Festival (speriamo in una serata revival), che vede tanti esordienti, alcuni storici del panorama canterino italiano e altri che appaiono coinvolti giusto per il vento che tira, soprattutto tra i ragazzi. Si parte da
Piero Pelù, la vera e propria sorpresa e che può partire tra i favoriti anche se di questi tempi (vedi il trionfo di
Mahmood dello scorso anno) risulta impossibile fare pronostici. Dai Litfiba a Sanremo il passo sembra enorme, o forse no, a patto che non faccia la parodia di sé stesso. Quindi arrivano in gara anche
Paolo Jannacci (26 anni dopo aver accompagnato il padre e Paolo Rossi suonando la fisarmonica) ed
Elettra Lamborghini, personaggio prima che cantante, dalla quale ci si può aspettare il ritmo che si ripete in tanti suoi brani (o magari no?) oltre all’onnipresente autotune. Autotune marchio di fabbrica della generazione streaming dei nuovi rapper, trapper, e quant’altro ruota attorno al mondo fatto di visualizzazioni, dove la musica è molto liquida e poco solida. Ampliano la pattuglia, su questo fronte, nomi che al pubblico da fiction di Rai 1 diranno poco o niente: paradossalmente a qualcuno sarà capitato di orecchiare il nome di una delle 8 Nuove Proposte (un ritorno al passato in omaggio alle case discografiche) e di considerare sconosciuti alcuni dei 22 cosiddetti Campioni. In rigoroso ordine alfabetico per un alto rischio ripetitività di stile, laddove contano più le parole:
Anastasio (vincitore di X-Factor nel 2018),
Junior Cally, Rancore (già visto lo scorso anno con Daniele Silvestri) che si aggiungono all’ormai sdoganato
Achille Lauro, favorito del Direttore. Fino al ‘superospite’ Salmo, vera icona del periodo che viviamo e che sarà presente nella prima serata. In quota ex talent in gara ci saranno invece
Giordana Angi (vera musicista, altra possibile sul podio),
Enrico Nigiotti, Elodie (brava e che questa volta farà il featuring a sé stessa),
Riki e
Alberto Urso, oltre al già citato Anastasio. Non manca anche il fattore indie, che deve ormai esserci a tutti i costi, con la selezione dei
Pinguini Tattici Nucleari, unica band in gara insieme a
Le Vibrazioni. Ancora ritorni per
Diodato (ci aveva emozionato nel 2018),
Marco Masini (una garanzia fronte pop),
Irene Grandi (cantante vera, troppo oscurata negli ultimi anni) e
Michele Zarrillo, al quale chiediamo di portare finalmente un brano ritmato di quelli che nei suoi album non mancano mai ma chissà per quale ragione sembra voler cocciutamente escludere da Sanremo. Con la raccomandazione di non dimenticare la chitarra nel retropalco. Curiosità infine per
Levante (molto esposta sui media negli ultimi anni),
Francesco Gabbani, grande trionfatore nel 2017 ma uscito nel 2019 con il singolo estivo
È un'altra cosa che non ha sfondato (a noi era piaciuto, così come il recente
Duemiladiciannove), e soprattutto per
Morgan che in coppia con il cantautore
Bugo siamo certi che proverà a sovvertire in qualche modo le abitudini d’ascolto. Noi ci contiamo.