Anatomia di una rimonta

Categorie: Basket, Vuoti a perdere
Oscar Eleni dopo un colloquio di lavoro per trovare almeno un posto alla 'Radio nonni di Tradate' che assomiglia tanto al Rincosur, dopo una notte da incubo per vantarsi di essere stato in viaggio nella vita professionale in un mondo dove “io l’avevo detto” è il manifesto degli imbecilli. Al centro dei sogni malvagi la rimonta dell’Emporio Armani da meno 25 in 10 minuti contro il Darussafaka del pitbull Blatt. Bastava essere al Forum per capire quanto è faticosa la vita di un commentatore sportivo. Per fortuna gli orari notturni non obbligano più a scrivere durante, per la verità da troppo tempo questo basket non interessa, l’unica preoccupazione, prima della “sfida” era sapere se la squadra di Repesa poteva ancora sperare di entrare nelle otto. Poteva, può, ma devono sbagliare tanto anche le altre come ha fatto la squadra dell’orfanotrofio di Istanbul. Non è questo, però, il motivo per cui chiediamo attenzione. Nel giovedì della candelora ha trionfato il famoso detto dei veneti che non si sentono mona: prima di parlare taci. Repesa sul rogo dieci minuti, venti minuti, quasi trenta, ma poi eccolo riprendersi la corona, o almeno quello che resta dopo 2000 partite dirette dalla panchina, in Italia e altrove, persino in Turchia. Gelsomino alla gogna come destino dei cavalieri che fanno l’allenatore professionista. In tutti gli sport. Queste sono giornate dove chi l’aveva detto avrebbe fatto meglio a tacere. Il nuovo stadio per il calcio a Roma, luce gialla dalla giunta, chi non lo voleva dice rossa, chi spera ancora di costruire dice verde. Il ministro dello sport ci ha raccontato l’ennesima favola sulla necessità di fare presto a riformare, calcio in testa, regole sul professionismo a seguire, sport e scuola, palazzo di Milano dove ancora aspettano almeno una piscina da 50 metri con qualche posto a sedere, dove il Palalido servirà forse alla prossima generazione che si appassiona a sport non troppo popolari, mancherebbero i posti, l’Arena fa schifo, il XXV Aprile sta sempre per essere rinnovato ed inaugurato. Storie nostre con la Bianchedi, gloria con il fioretto in mano, ma da quando è dirigente idra negletta, infilzata perché è ancora l’unica stipendiata nel comitato per Roma olimpica 2024 che è abortito ieri, in un tormentato ginepraio dove sembra che si debbano ancora saldare i conti per il comitato abortito che voleva i giochi già nel 2020. Nel calcio, lo sapete, i bar sono pieni di gente che l’aveva detto, che sapeva della resurrezione interista con Pioli e, naturalmente, della caduta in coppa, sempre del Pioli, contro la sua Lazio che lo cacciò. Vai a fidarti dei giocatori. Non sentono mai con l’intensità dei generali. Tanto paga lui, pensano loro. Vero anche questo. A Milano sapevano certo che Montella avrebbe dato un gioco migliore, ma adesso sono in troppi a sapere che in attesa del closing misterioso con i cinesi la squadra è diventata anemica: molti danno la colpa alla dieta vegana, altri ad interventi con gamba tesa tipo quello di Raiola che non accetta critiche al giovane Donnarumma, giovane davvero, critiche del piffero per un talento che sbagliando impara, ma resta una grande realtà. Certo per lui è facile spaventare. Se ci rompete noi andiamo. Lo abbiamo fatto con Ibra, lo abbiamo rifatto con Balo, cosa ci vuole a trovare un compratore affermato per il Gigio? Voci e dominio dei nuovi governatori. Gli agenti. Al Milan, addirittura dicono che potrebbero tornare nella zona Moggi se Galliani si sentirà davvero escluso. Tutto vero, o quasi. Sentiamo ancora la voce di chi aveva messo fra i non campioni Carolina Kostner, sappiamo come è stata trattata la Pellegrini per aver ottenuto “soltanto” il quarto posto alle Olimpiadi. Non ci si meraviglia di niente. Nel mistero agonistico spazio per tutti, per i duetti del mi piace e non mi piace, per il narcisismo dei Mandrake che sanno ma non dicono, che potrebbero dire molto di più. Immaginate voi, noi sappiamo dove sta il marcio. Non soltanto in Danimarca. Ma torniamo al Forum. Repesa stordito non vedendo più Armani seduto davanti a lui. Manca da qualche partita. Lavoro? Rabbia per aver visto precipitare i “ suoi ragazzi” nella coppa che pensava addirittura di poter vincere? Ci pensino i non troppo spesso fieri guerrieri quando saranno a Rimini in coppa Italia. Dunque cavernone di Assago. Milano alla deriva. Tragic Dragic, una sottile linea grigia, centri da rottamare, regia da scuola elemantare, difesa da pollo e insalatina. Repesa ha stancato. Metti Fontecchio in quintetto, quello segna subito, fa cose interessanti in attacco e tu lo punisci dopo 6 minuti perché in difesa cerca farfalle e giustificazioni che non si possono dare? Per la verità sono in tanti nel gruppo a fare le cose alla rovescia. Insomma 20’ per diventare come i tifosi dell’Atletico, gli elefantes, quelli che dopo ogni partita se ne vanno scuotendo la testa sconsolatamente. Questo prima del Cholo Simeone. Ma adesso forse è già tornato il tempo perché Simeone piace anche da noi. All’Inter? Dai che mandate in acido il sangue del tifoso Pioli. Tutti a guardare verso il tunnel dove la dirigenza dell’Emporio guarda sconsolata. Sguardo fisso. C’è l’atmosfera del processo sommario. Poi i dieci minuti per far arrivare un vento diverso e scattare il perdono nel mugugno. Quello ha cambiato perché la gente era stanca. Repesa il re? Be' non per tutti, dall’inizio dell’anno è così. Visto che doveva rimettere Fontecchio. Certo quello che ha pensato a battersi, recuperare. Visto che Pascolo meritava più spazio? Ovvio, ma cosa devi fare degli altri, se hai speso così tanto per Raduljica, McLean, se hai Macvan che non è sempre sul pezzo e ha un prezzo alto? Come trattarli? Puoi perderli? Cancellarli? Ah, saperlo. Dada Pascolo ha cuore, piace alla gente, si batte, ma quanti hanno detto che non poteva essere da corsa in eurolega? Lo ripeteranno alla prima prova in grigio e quest’anno ne ha già fatte. Rakim Sanders O vendicatore. Zorro è tornato, ma prima sembrava perduto. Visto come reagisce Rakim se lo fai incazzare? Ohibò. Dunque l’uomo reagisce per ripicca verso un allenatore che, dopo qualche troyadas variadas, non lo tratta con i guanti dei privilegiati? Ecco il problema. Ora resta questa margherita di eurolega da sfogliare, pentendosi alla grande per quello che è stato sprecato. Da tutti. Non soltanto da Repesa. Non soltanto dalla società.