I maestri dell’orzo

7 Luglio 2014 di Paolo Morati

I maestri dell'orzo

I capolavori letterari possono anche essere a fumetti e sono tanti gli esempi a dimostrarlo. Uno di questi è I maestri dell’orzo, saga in sette volumi (più un ottavo riepilogativo di alcuni fatti) pubblicata dal 1992 al 1997 e ristampata di recente in versione integrale da Rw Edizioni. Scritta da una leggenda della ‘bande dessinée’ come Jean Van Hamme e disegnata da Francis Vallès, l’opera narra la storia della famiglia belga Steenfort e della sua fabbrica di birra: dalle origini alla fine del secolo scorso. Tra colpi di scena, eventi drammatici, e rapporti difficili, il racconto prende il via nel 1854 presso il villaggio di Dorp, contestualizzato storicamente in ogni volume per potersi immediatamente calare nella situazione del momento.

Una dinastia avviata da un frate novizio che, folgorato sulla via della donna, decide di impiantare una produzione alternativa della birra a quella dominante nella zona con tutte le conseguenze del caso. Ribellioni e litigi, matrimoni di convenienza, tradimenti e vendette – ma anche tanta passione e desiderio di riscatto – sono gli ingredienti principali di I maestri dell’orzo che, quando meno te lo aspetti, vengono fuori ribaltando le situazioni. Tanto che alla fine non si comincia a ‘capire’ un personaggio che la pagina dopo Van Hamme tira fuori dalla penna un evento a sorpresa. Nel mezzo un paio di guerre mondiali e le evoluzioni politiche e sociali, con le inevitabili ricadute economiche e personali.

Fronte personaggi ed accadimenti evitiamo gli spoiler per non guastare la sorpresa, citando solo lo spessore nella caratterizzazione di figure come il capostipite Charles Steenfort, il ruolo solo apparentemente secondario di Noel Steenfort e la vera chiave di tutta la storia: quella Margrit Feldhof, bellissima e disinibita, grazie alla quale si risolveranno diverse situazioni e incastri. Dal punto di vista grafico il lavoro di Vallès è al pari eccellente, con un tratto dinamico e particolareggiato che sfata ancora una volta i luoghi comuni che spesso – per pregiudizio e mancanza di conoscenza – circondano il mondo del fumetto e la sua valenza letteraria. I maestri dell’orzo, merita insomma un posto di rispetto in biblioteca, per capacità di coinvolgimento, trama e scenari.

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