Gibilisco il vecchio italiano

24 Giugno 2013 di Stefano Olivari

Ex tedeschi che non pagano l’Ici, ex marocchini che corrono i 5mila in 14 minuti, ex ghanesi che non saltano nemmeno la proverbiale Gazzetta: tutti spot contro il razzismo, ben più della retorica sui ‘nuovi italiani’. In estrema sintesi: nei comportamenti di ogni essere umano l’ambiente è decisivo. E solo dopo si può parlare di fibre bianche, globuli rossi, eccetera. Vorremmo quindi sottolineare la prova nella fu Coppa Europa (le gare di velocità in due serie non si possono guardare) di un vecchio italiano, Giuseppe Gibilisco. Che a 34 anni nel capannone di Gateshead ha tirato fuori un 5,60 nell’asta che gli è valso il secondo posto anche se non ancora purtroppo il minimo A per i Mondiali di Mosca. Migliore piazzamento azzurro, in una manifestazione che l’Italia ha concluso tristemente (in rapporto ai mezzi finanziari) al settimo posto continentale, insieme all’altro secondo posto di Alessia Trost, anch’esso nel capannone approntato per il maltempo. A 34 anni, un decennio dopo l’oro mondiale di Parigi e nove stagioni dopo il bronzo olimpico di Atene, un Gibilisco in regime di autogestione (ha litigato per la centesima volta con il suo allenatore Petrov) ha dimostrato tutte le sue qualità agonistiche in un contesto in cui dietro a Lavillenie può accadere di tutto. In particolare colpisce la sua forma, degna di quella dei tempi d’oro, come evidenziato nelle recenti foto arrivate da Formia. Foto che Indiscreto pubblica in esclusiva. Ci piace ricordare la promessa che Gibilisco ha fatto soprattutto a sé stesso, dopo tutto quello che ha passato (anni di carriera rubatigli dal CONI, con una sentenza ridicolizzata dal Tas di Losanna): ottenere una medaglia in una grande manifestazione e salutare tutti. Nell’Italia, non solo quella dell’atletica, ci sono già troppi vecchi (ma anche giovani) che si trascinano.

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