La dignità di Mix

1 Marzo 2013 di Stefano Olivari

Date una carezza a vostro figlio, o perlomeno dategli l’ultimo libro di Luis Sepulveda, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico. Autore sufficientemente pop, Sepulveda, per essere amato da chi come noi ama leggere senza sentirsi costretto a fare la parte di quello giusto e giudicato per quello che legge. Pop ma con una storia personale, fra carcere vero nel Cile di Pinochet, esilio e impegno (soprattutto quello ambientalista) in mille direzioni, da fare invidia a tutti i dissidenti alle vongole che si fanno fotografare in bianco e nero con la mano sul mento a margine di presentazioni tristissime. In Historia de Mix, de Max y de Mex, spacciato per romanzo breve ma in realtà fiaba lunga, Sepulveda partendo dal suo amore sconfinato per i gatti (che tradotto in parole era già evidente dai tempi di Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare) racconta del rapporto fra il ragazzo tedesco (con la Germania è fissato) Max e il suo (già ‘suo’ non piacerebbe a Sepulveda) micio Mix, che viene cambiato dalla crescita di Max e dall’invecchiamento di Mix. Il lavoro porta Max a passare meno tempo della giornata con l’adorato Mix, ma a questo punto entra in scena il topo Mex, che instaura con Mix un rapporto di amicizia senza convenienza. Il libro, fin troppo breve (77 pagine, in Italia edito da Guanda) e scritto con caratteri giganteschi alla Baricco, è uno straordinario manifesto ideologico sull’eguaglianza. Che non significa che un giovane in carriera sia simile a un gatto moribondo e a un topo furbo, e nemmeno che provino sentimenti simili. Un gatto rimane un gatto, con un suo mondo che si può apprezzare e conoscere, ma certo non emulare. Allo stesso modo gli esseri umani sono diversi fra di loro, uniti solo solo da caratteristiche anatomiche e non certo da opportunità e intelligenza. Eguaglianza in senso sepulvediano significa fondamentalmente uguale dignità. Questa l’ideologia, mentre per quanto riguarda la letteratura il passo sul volo di Mix con sulle spalle Mex è grandissima letteratura. Chi riesce a leggerle queste righe senza mettersi a piangere non potrà mai essere nostro amico.

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