Il Buttafuori

9 Dicembre 2012 di Stefano Olivari

Con Il ButtafuoriNotti milanesi vere, il nuovo libro di Giorgio Specchia e di Indiscreto. proseguiamo nella trasparente tradizione delle autorecensioni. Di solito nel micromondo giornalistico funziona così: tu fai una recensione entusiastica della cosiddetta ‘ultima fatica’ del collega (chiunque ha scritto un libro!) e questo si sentirà in qualche modo obbligato a ricambiare il favore sul suo giornale.sito-televisione-radio. Invece qui siamo noi a parlare di noi stessi, mentre i pochi libri recensiti sul sito sono stati tutti regolarmente acquistati. Siamo più stupidi o più furbi, nel non fare i furbi? Domanda al momento (visto che dobbiamo rientrare dell’investimento, stampatori e grafici non lavorano per la gloria) meno interessante de Il Buttafuori, romanzo che de Il Teppista (appena uscito anche in Germania con il suo titolo originale in italiano) è il seguito ideologico pur essendo indipendente come storia e con tutt’altri protagonisti. In altre parole: ci sono meno racconti di ultras calcistici e molte più vicende della notte, dal punto di vista di una delle persone di pseudopotere in quel contesto. Il buttafuori, appunto. Che nel romanzo (in funzione anti-querela bisogna sempre usare questa forma, ma ci siamo capiti) di Specchia è uno dei più famosi d’Italia e quindi di Milano, imprenditore nella mitica ‘security’ e confidente di vip o presunti tali. L’obbiettivo non è raccontare una serie di episodi ai confini della realtà e sconosciuti ai più, episodi che pure ci sono in grande quantità (i capitoli sono cinquanta…) e con riferimenti abbastanza chiari (il gioco del ‘Chi è’ ci sta tutto, non chiedeteci le soluzioni), ma la trasformazione dell’Italia nel periodo che va dagli anni Novanta ai giorni nostri. Il passaggio dalla lira all’euro non è stato solo un trauma economico, ma un cambiamento epocale che ci ha reso tutti più piccoli. Nel lavoro, nella vita e anche nei locali. Il Buttafuori ci racconta molti segreti della notte, ma anche normalità e follia di calciatori, personaggi dello spettacolo, imprenditori e presunti vip. Situazioni estreme, luoghi esclusivi e impensabili, limiti da superare sempre, prostituzione più o meno organizzata, potere gay. Il Buttafuori, nome d’arte Erik, è un ex ragazzo di periferia che è ben lontano dallo stereotipo del maledetto: lui con la notte ci lavora, non apprezza ma nemmeno disprezza. E quando le circostanze della vita lo portano verso Miami, il cinema e tante altre situazioni sente inevitabilmente una sorta di richiamo della foresta per un ambiente da cui è difficile staccarsi. Erik racconta (anche se il libro è scritto in terza persona) bene la vita di strada e le sue logiche non sempre sintetizzabili nella legge del più forte, perchè il teorico ‘più forte’ cambia da una sera all’altra, unite ad uno squallore metropolitano sconosciuto anche a chi in quelle metropoli crede di abitare da decenni. La notte è solo un amplificatore di questo squallore, ma il tono del libro è per fortuna leggero: non c’è una morale, nella vita ma anche in chi la racconta. La differenza sostanziale con Il Teppista è che il protagonista non è un eroe o anti-eroe, sia pure negativo, ma un testimone privilegiato: né complice né grillo parlante. Erik è solo uno che è arrivato ai 45 anni senza cogliere il senso se non in maniera parziale: attraverso i gatti, l’atletica, l’amore. Non è colpa sua, forse non è colpa di nessuno, se è impossibile distinguere le vittime dai carnefici.

Il Buttafuori – Notti milanesi vere, di Giorgio Specchia (Indiscreto 2012, 160 pagine) è in vendita a 12 euro sul web e in libreria. Tutti i dettagli su www.ilbuttafuori.com.

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