Cittadini di Twitter

26 Novembre 2012 di Indiscreto

Cittadini di Twitter è un libro che avevo in mente da tanto tempo e quando la scorsa estate ne ho parlato all’amico editore, che casualmente è anche editore di Indiscreto, per dare concretezza al progetto la risposta non è stata esattamente improntata all’entusiasmo: “Ci sono già mille libri su Twitter. E poi a chi cazzo lo vendiamo?”. Alla prima obiezione mi sono fatto trovare pronto: ci sono sì mille libri su Twitter, anche solo limitandosi a quelli in italiano, ma nessuno riguardante il settore pubblico. Lavorando nella comunicazione pubblica praticamente da sempre, prima da giornalista e poi da addetto stampa in realtà diverse (in questo momento Publiacqua), so bene che esistono opere per un pubblico generalista ma nessuna per gli addetti ai lavori. Da questo è discesa la mia seconda risposta al non ancora mio editore: fra comuni, enti locali, aziende pubbliche e parapubbliche (nel senso di partecipate), non esagero dicendo che ci sono almeno duecentomila persone che in Italia sono coinvolte a vario titolo in questo tipo di comunicazione. Essendo tutte raggiungibili via mail, o attraverso newsletter, basterebbe un riscontro positivo del 10% per rendere questo libro un grande successo. Ed eccoci qui.

Twitter è senza dubbio il fenomeno comunicativo del momento. Andando al di là del discorso moda, è su questo social network che corre la notizia. La notizia vera, che parte da uno o da pochi per arrivare a molti. Il cazzeggio fra amici, che pure apprezzo molto, non è insomma adatto a Twitter. Anche i detrattori, che ne criticano la superficialità dei 140 caratteri di messaggio, hanno dovuto ammettere che oggi chi vuole l’informazione in tempo reale la trova sulla timeline del canarino Ollie. In questo quadro mondiale, dove gli eventi più importanti sfilano su Twitter e dove i Capi di Stato, politici, amministratori, vip di ogni genere, sportivi, giornalisti, enti locali, perfino il Papa scelgono il social network di microblogging per inviare i messaggi più significativi, mi sono chiesto: possibile che proprio i servizi pubblici locali, cuore operativo delle nostre città, debbano starne fuori? Perché hanno così paura di aprirsi ad un confronto diretto con il cittadino? Perché non sfruttano questa occasione di velocità, trasparenza, visibilità ed efficienza?

Da qui nasce l’idea e di conseguenza il libro “Cittadini di Twitter – La nuova comunicazione nei servizi pubblici locali”. Il primo, lo diciamo senza spocchia (qualcuno doveva pur scriverlo per primo), in Italia ad affrontare il tema della comunicazione via Twitter delle aziende di servizio pubblico locale. Un viaggio inedito da Nord a Sud della nostra penisola, che grazie ad Indiscreto mi ha portato a scoprire realtà interessanti (parte del libro è impostata su casi aziendali, da Milano a Lamezia Terme passando per Mantova, Bologna, Venezia, Firenze, Pisa, Roma) ma anche a dover certificare una sorta di ‘Anno zero’ italiano in questo campo rispetto al trend di altri stati europei ed extraeuropei. Ed è proprio vero quello che diceva lo scrittore statunitense John Gardner: “Ci troviamo continuamente di fronte a una serie di grandi opportunità brillantemente travestite da problemi insolubili”. E’ così, Twitter è una straordinaria opportunità di comunicazione per chi ogni giorno deve offrire, garantire e informare di un servizio pubblico. Ma è anche vero che il timore della troppa apertura porta le aziende a trovare mille motivi per non esserci.

Alla domanda “Twitter è un rischio o una grande opportunità per il servizio pubblico?” non ho dubbi sulla risposta: è una straordinaria chance da non perdere per le aziende, ne godrebbero tutti (cittadini e utility), non a caso chi c’è studia come aumentare la propria presenza e chi non c’è dovrà finire per attrezzarsi. Con Cittadini di Twitter ho voluto aprire un dibattito e l’ho fatto coinvolgendo aziende, amministratori, giornalisti, esperti di comunicazione, guru di Twitter, imprenditori, professori universitari, ricercatori, associazioni, semplici utenti e appassionati del cinguettio. Da Matteo Renzi (che ha scritto la prefazione) a Giorgio Gori passando per Chicco Testa, Erasmo D’Angelis, Enzo Brogi, Alfredo De Girolamo, Giovanni Menduni, Francesco Pira, Giovanni Arata, Gian Luca Spitella, Luca Rocca: tutti contributi che hanno aiutato a rendere questa opera qualcosa di unico nel panorama editoriale italiano. Perché acqua, energia, gas, rifiuti, trasporto pubblico non possono tenersi fuori dal presente e anche dal futuro della nuova comunicazione. Oggi in Italia vincono cautela, sperimentazione, improvvisazione o intraprendenza di qualche addetto ai lavori. Con Cittadini di Twitter spero di dare un contributo perché altre aziende e associazioni del servizio pubblico si rendano più vicine al cittadino anche sul piano della comunicazione. Senza andare sui massimi sistemi, come cittadino mi fa piacere leggere su Twitter la frase storica di Obama, gli squalificati del giudice sportivo, la battuta del dee jay ma anche il motivo per cui viene ritirata la spazzatura ad un certo orario o un consiglio su come sprecare meno acqua.

Non ci vuole molto, in questi tempi di crisi e di tagli non servono nemmeno investimenti aggiuntivi o strutture particolari: basta far lavorare meglio chi già c’è, dandogli indicazioni precise. Poche persone, magari uno smartphone, un po’ di coraggio e una maggiore apertura: perché il cittadino ha sete d’informazione e perché anche quando le aziende pubbliche fanno bene (succede!) non riescono a comunicarlo nel modo giusto. Twitter in questo senso è una grande occasione di trasparenza. Che non è mai troppa, quando si maneggiano soldi pubblici.

Francesco Di Costanzo, autore di Cittadini di Twitter – La nuova comunicazione nei servizi pubblici locali (editore Indiscreto, 100 pagine, 10 euro), dal 26 novembre 2012 in vendita in libreria e sul web.

Tutte le informazioni su www.cittadiniditwitter.com

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