Benvenuti al Villaggio

22 Novembre 2012 di Alvaro Delmo

Patrick McGoohan

Sono diverse le serie televisive britanniche prodotte tra gli anni 60 e 70 del secolo scorso che possono essere fatte rientrare nella categoria cult. Una di queste è senz’altro Il Prigioniero (The Prisoner), che ha compiuto da poco i 45 anni dalla prima messa in onda nel Regno Unito. Scritta e interpretata da Patrick McGoohan (già protagonista di Danger Man, che alcuni ritengono una sorta di prequel non ufficiale de Il Prigioniero, nonché successivamente di alcuni episodi di Colombo), la storia narra la vicenda di un agente segreto  dimissionario catturato da una misteriosa organizzazione per essere trasferito in un luogo sconosciuto denominato Il Villaggio.

Ospitato (ossia girato) presso la località marittima di Portmeirion, Il Villaggio è una società ristretta dove ciascun abitante è identificato da un numero (il protagonista è il numero 6), con il 2 assegnato al ‘sindaco’ che cambia di puntata in puntata (con alcuni ripescaggi). Il titolo definisce la condizione del numero 6 che nonostante i vari tentativi non riesce a sfuggire ai suoi persecutori che cercano di carpirgli le ragioni delle sue dimissioni.

La serie si dipana per diciassette episodi – compresi i due conclusivi – che mescolano elementi ironici, psicologici e claustrofobici, mettendo in piazza il meglio della fantasia dell’epoca. La sua ricetta punta sulla caratterizzazione dei personaggi, l’ambiguità dei numeri che possono essere amici e nemici allo stesso tempo, e alcuni tocchi di genio come lo sferoide, ossia il guardiano gommoso rotolante che insegue implacabilmente chiunque tenti di fuggire.

I diversi abitanti del Villaggio si salutano al motto di ‘ossequi’ o ‘arrivederci’ (be seeing you in inglese) a seconda del doppiaggio, non esistono mappe dei dintorni, ci si sposta grazie a piccole automobili con tanto di servizio taxi rigorosamente interno, e il municipio nasconde un quartier generale con le diavolerie tecnologiche usate per tenere sotto controllo i prigionieri. Magistrale McGoohan nella parte cucitasi addosso e ben scelti i numeri 2 che in ciascun episodio utilizzano tattiche e personalità differenti per raggiungere il proprio obiettivo. Il finale spiazzante lo lasciamo a chi non ha potuto ancora gustare appieno questo piccolo gioiello della televisione che fu (in Italia arrivò nel 1974). Ossequi.

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