I cross di Breme

21 Giugno 2012 di Fabrizio Provera

Italia-Inghilterra, domenica prossima, si gioca nel giorno in cui si commemora il concerto milanese dei Beatles (24 giugno 1965, al Vigorelli, sotto l’egida del compianto Leo Wachter). Ma soprattutto rimanda a un episodio cinematografico che i lettori di Indiscreto amano almeno quanto noi, cioé tantissimo. Un passo indietro. Lunedì sera, dopo la fine di Italia-Irlanda, con gli amici abbiamo trafugato dal nostro repertorio di Dvd una pellicola imperdibile, posta giusto a fianco dell’opera omnia di Kubrick, di Pulp Fiction, di Zabriskie Point, di una delle rare interviste a Terrence Malick, dell’Albero degli Zoccoli ed altri film d’essai e d’autore.

Parliamo del Secondo tragico Fantozzi, ed esattamente della scena in cui compare il perfido professor Guidobaldo Maria Ricciardelli (il bravissimo Mauro Vestri),  maniaco dirigente aguzzino che costringe impiegati e maestranze alla visione di pallosissimi film d’autore, in particolar modo La corazzata Potemkin del maestro Sergei Eizenstein. Abbiamo sperato, contro ogni pronostico, che l’Inghilterra si classificasse prima e siamo stati esauditi. Ora lanciamo un appello: rievochiamo tutti la straordinaria scena in cui Paolo Villaggio si prepara alla visione di Italia-Inghilterra, commento di Nando Martellini da Wembley; in campo Pulici, Antognoni, Rocca, Benetti, Bellugi, Capello, Savoldi ma soprattutto l’epico Mc Kinley (“nuca di Mc Kinley, tibia di Savoldi, naso di Antognoni, naso, nuca.. Palo di Mc Kinley). E’ in quel momento che l’improvvida telefonata del grande Gigi Reder (il ragionier Filini) spezza i sogni di Fantozzi, ‘coartato’ alla visione di un rarissimo film cecoslovacco selezionato dal Riccardelli, sostituito all’ultimo istante proprio con la Corazzata Potemkin. Impagabile il supplizio finale inflitto al Professore cinefilo, costretto sui ceci a visionare Giovannona Coscialunga, L’esorciccio e la Polizia s’incazza.

In vista di domenica concentriamoci sulla parte enogastronomica: invitiamo tutti a rifare a casa propria quella magnifica scena, attualizzandola alla disponibilità odierna. Fantozzi si piazza davanti al televisore con il seguente menù: frittata di cipolle, pepe e famigliare di birra Peroni ghiacciata (lasciamo stare mutandoni e coperte di flanella, fa troppo caldo). Cosa offre, oggi, il ricco paniere enogastronomico italiano? Per la frittata si possono usare le uova del guru pisano Paolo Parisi, una sorta di cow boy dal pizzetto foltissimo che produce salumi di cinta senese onirici (provate una Carbonara col suo guanciale: come Lebron James in gara 3 di finale, rimbalzo difensivo-palleggio-schiacciata in terzo tempo, sublime) e appunto delle uova straordinarie.

Siccome dev’essere frittata con cipolla, la scelta è duplice e orientata alla conosciuta e diffusa (pure troppo) cipolla rossa di Tropea, o in alternativa alla molto meno diffusa e conosciuta cipolla rossa di Breme, micro-paese lombardo del basso Pavese dove il terreno sabbioso produce una cipolla miracolosa, chiamata la Dolcissima e capace di crescere grande quasi come un melone: in questi giorni se ne celebra la Sagra, da Milano il paesello di Breme si raggiunge in un’ora abbondante (occhio alle zanzare). Fidatevi,  una frittata con cipolle così è poesia pura. Un tocco d’autore da esteti della tavola? Qualche goccia di olio extravergine, in particolare il Pianogrillo Particella 34, una magia prodotta con  cultivar siciliane e ormai molto diffusa nell’alta ristorazione e nelle enoteche griffate.

Capitolo birra: Peroni è sempre una garanzia, sia la Nastro Azzurro che la vecchia etichetta rossa, ma i progressi enormi dei micro birrifici artigianali italiani consentono di scegliere prodotti di ben altro spessore (e prezzo, sia chiaro: una birra artigianale da 75 cl costa tra gli 8 e i 12 euro, come una media bottiglia di vino acquistata in enoteca). Col caldo che affligge buona parte della Penisola, meglio orientarsi su birre tipo Pils, Weizen, Bianche o al limite Dunkel. C’è solo l’imbarazzo della scelta: noi consigliamo le birre dell’Orso Verde di Busto Arsizio (in vendita da Eataly e in molte birrerie), del Birrificio del Borgo di Borgorose (Lazio), del Birrificio Italiano e del milanesissimo Birrificio Lambrate. Calice adeguato, mi raccomando: il grande Teo Musso di Piozzo (ci ritorneremo) ha prodotto Teku, un bicchiere da degustazione birraria molto simile ai calici da vino. Ci sono tutti gli ingredienti per una grande serata, del resto Antonio Cassano non avrebbe certamente sfigurato nelle pellicole di Paolo Villaggio e del grande Luciano Salce.

Fabrizio Provera, 21 giugno 2012

http://www.youtube.com/watch?v=qNzHeUxxKYY

Share this article