La fine dell’autorità

7 Maggio 2012 di Anna Laura

Anatocismo è una parolona. Dietro parole come queste che risultano incomprensibili e prive di significato si nascondono tutte le nefandezze sociali che stiamo vedendo. Anatochè?… La conoscenza del significato del termine riguarda il 15% circa della popolazione, ma la conoscenza degli effetti riguarda forse il 3-4%. Anatocismo significa, in pratica, interessi sugli interessi. Questa cosa ci riguarda direttamente come paese e come persone individuali. Conosco persone che hanno pagato interessi a banche per centinaia di migliaia di euro, la maggior parte per “interessi su interesse”. Fallendo…

Anche l’Italia sta pagando interessi su interessi. E fallirà. Il problema è che se una “normale” come me capisce che essi non sono dovuti, e che lo Stato potrebbe, sfruttando la legislazione vigente, tener conto delle interpretazioni della Consulta, riconteggiare il debito, discuterne, valutare la situazione,  invece Monti non lo capisce, non lo fa, e qualche problemino ce l’abbiamo. Il nostro debito al netto dell’anatocismo risulterebbe gia pagato. Ammesso, ma non concesso, che il problema sia il debito…

Infatti non lo è, il problema è che non abbiamo opzioni temporali attive. Traduco: negli anni Cinquanta eravamo molto più poveri di adesso, ma non c’era la disperazione che si nota nel 2012. Perchè? La risposta è che allora c’era il futuro davanti, mentre ora c’è il passato. Questa inversione delle modalità temporali a livello immaginativo è la causa dei problemi. Avviene a livello individuale sotto ogni aspetto: salute, lavoro, famiglia. E porta o porterà al rifiuto di ogni autorità, poichè l’autorità viene rispettata come tale se abbiamo la percezione che ci voglia portare verso un risultato che condividiamo. Quando questo non accade, allora l’autorità perde il suo ruolo e diventa “opzione”. Ora, se questa è una opzione si può anche non accettarla. E cosi sta accadendo, non accettiamo l’opzione  “ritorno al passato”.

Dietro questa non accettazione c’è la forza dell’abitudine. Una forza in grado di scatenare comportamenti compulsivi, pensate al solo tentativo di smettere di fumare o di smettere di abbuffarsi, o allo smettere di bere…. le abitudini sono “patterns” comportamentali  difficili da smantellare. Ecco, l’abitudine a voler avere tutto come prima, che è stata instaurata in noi stessi, è dura da smantellare, e le controindicazioni sono div erse: sdoppiamento della personalità, rabbia, frustrazione. Immaginate ora l’effetto non al singolare, ma generalizzato… Altro che tentare di governare il fenomeno, altro che l’antipolitica, qui le cose sono molto ma molto diverse. Quando l’autorità decade, allora non si può ripristinare il vecchio schema abitudinario, perchè i dubbi hanno il sopravvento. Signori questo è il momento , e il momento è questo….e il guaio è che accade in tutto il mondo occidentale. Hanno voglia gli americani a continuare ad agire come hanno sempre fatto: se decade il concetto dell’autorità, decade tutto. La globalizzazione , la ricerca del governo mondiale da parte delle elìte avrà tenuto conto di questo? L’allargamento alla Cina, al Brasile , alla Russia, è avvenuto attraverso il precedente tentativo di delegittimare l’autorità storica, e questo ha funzionato solo inizialmente, poi le abitudini si sono reinsediate. In base a questo principio, corriamo il rischio di avere una rivoluzione o una guerra inutile, con danni e lutti inutili.

Anna Laura, 7 maggio 2012

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