Zagabria Football Guide, nel cuore della Croazia

24 Marzo 2017 di Stefano Olivari

Per noi Zagabria ha sempre significato Cibona, di sicuro e per sempre Drazen Petrovic e Kresimir Cosic. Nessuna della decina di volte in cui ci siamo stati (la maggior parte con lo pseudocomunismo jugoslavo ancora in vigore) ha avuto una motivazione calcistica e per questo abbiamo letto con molto interesse la prima delle Football City Guides di Edizioni inContropiede, scritta da Alberto Facchinetti e Jvan Sica, dedicata proprio alla capitale della Croazia. La nuova collana della casa editrice veneziana (di Dolo, il paese di Cesare Musatti e Manuela Levorato) ha già  una seconda città, Lisbona, ed una filosofia ben precisa: affiancare le guide tradizionali raccontando tutto ciò che di calcistico c’è in un posto, partendo dalla storia ma arrivando al presente e ai classici indirizzi e consigli concreti che tutti cerchiamo in una guida.

Con la Zagabria Football Guide si parte dal Maksimir, lo stadio che è stato teatro di due episodi emblematici: la famosa ginocchiata di Boban al poliziotto passato alla storia come poliziotto serbo pur essendo bosniaco e il tifo pro-Olanda durante un’amichevole della nazionale jugoslava prima di Italia ’90. Lì gioca oggi la Dinamo Zagabria, mentre l’Nk si esibisce nel più piccolo Kranjceviceva. Gli autori non si sono limitati a guardare partite, ma hanno anche parlato con i tanti calciofili del posto. Con una precisazione che condividiamo: è vero che tutti i popoli della ex Jugoslavia eccellono negli sport di squadra, ma anche lì il calcio a livello di bar è dominante come in Italia. Prendendo una persona a caso per strada è insomma quasi più probabile trovare un appassionato di pallacanestro a Bologna o a Pesaro che a Zagabria. Per questo Facchinetti e Sica sono riusciti a riempire il libro di spunti, di luoghi da visitare oltre allo scontato (e comunque imperdibile) cimitero Mirogoj e di suggestioni, senza cedere più di tanto al fascino della politica.

Che comunque non si può evitare, perché i gruppi ultras di Zagabria sono in questo senso fortemente caratterizzati: i Bad Blue Boys della Dinamo, di destra, in polemica con il club non vanno nemmeno più alla stadio, così come i White Angels dell’Nk, più anarchici che di sinistra. Anche se va detto che non esiste una città spaccata: a Zagabria quasi tutti tifano Dinamo. Fra un profilo calcistico e l’altro, qualche sprazzo di guida classica quando si parla di cucina: l’ispirazione è mitteleuropea e la base è la carne in quasi tutti i posti migliori, fatta eccezione per il ristorante di Boban (ci siamo stati anche noi) che dall’arredamento al menu sembra in tutto e per tutto (tranne che per i prezzi, modici) un posto milanese e di sicuro si distingue fra i vari ristoranti da gulasch e patate. Città bellissima e con croati veri, non quelli un po’ ammorbiditi della costa.

Share this article