Xbox Music, si paga e non si paga

22 Ottobre 2012 di Indiscreto

Cos’è esattamente Xbox Music, il nuovo servizio che Microsoft sta lanciando? Bombardati da centinaia di notizie e di comunicati in cui tutto viene descritto come una novità epocale, cerchiamo umilmente di capire cosa ci sia di nuovo. La filosofia di questo attacco frontale al mondo iTunes ci sembra quella di far sì che l’acquisto di musica non sia sfruttabile solo in un ambiente, al di là dei device, anche se Xbox Music sarà disponibile su altre piattaforme solo a partire dal 2013. Di sicuro il mondo Windows è più diffuso, già solo per i numeri la base di partenza è buona anche se dalla possibilità di acquistare all’acquisto effettivo il passo è sempre lunghissimo. Xbox Music è in pratica un servizio all-in-one che permette di creare gratuitamente playlist personalizzate, di abbonarsi (e qui, taac alla Dogui, scatta il pagamento) a tutta la musica che si vuole scaricare, e di unificare i vari tablet, PC, smartphone, televisore. Oltre 30 milioni di brani nel catalogo, debutto su Xbox 360 per arrivare entro qualche settimana agli smarphione dotati del nuovo Windows 8. Differenze con iTunes, per quello che possiamo capire: 1) Streaming gratuito, accettando ovviamente pubblicità e con una limitazione di ore dopo sei mesi; 2) Un abbonamento omnicomprensivo, da 9,99 euro al mese, per ascolto e visione illimitata senza pubblicità e l’utilizzo anche offline. Di uguale ad Apple c’è l’acquisto delle singole tracce mp3, il catalogo ampio e la considerazione che solo prezzi relativamente bassi possono battere la pirateria: dove non arriva l’onestà c’è sempre la pigrizia. C’è anche un’altra cosa, a pensarci bene: quella di rivolgersi ad un pubblico ‘mediamente’ disposto a pagare per i contenuti, come il pubblico dei videogiochi. Dal bulimico scroccone che scarica 30mila film da eMule e magari non gli piace nemmeno il cinema non si tira fuori niente, con chi senza problemi paga 60 euro una cartuccia gli affari possono senza’altro andare meglio.

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