Wimbledon, Berrettini contro Du Pré

7 Luglio 2021 di Stefano Olivari

I quarti del singolare maschile di Wimbledon hanno un favorito enorme, Djokovic, due abbastanza netti come Berrettini e Shapovalov, e uno con vari asterischi come Federer. La testa direbbe di astenersi, soprattutto da Berrettini e Federer visto che Auger-Aliassime e Hurkacz hanno tutto per fare partita pari con loro (parliamo ovviamente del Federer quasi quarantenne). Ma il rischio è il nostro mestiere: 100 euro per noi sono come 10 milioni per Jeff Bezos e li metteremo su Berrettini, visto sull’exchange di Betfair a 1,32, per una serie di motivi.

Il primo è che nei primi quattro turni finora l’italiano ha speso pochissimo, per meriti suoi e di un buon tabellone che gli ha fatto incrociare Pella, Van de Zandschulp, Bedene e Ivashka. Certo non è colpa sua se è il nono giocatore del mondo, il suo ottavo teorico sarebbe stato con Ruud e sull’erba gli avrebbe probabilmente riservato il trattamento Ivashka. Il secondo motivo è che il vincitore del Queen’s ha l’occasione della vita per arrivare in finale a Wimbledon, perché in semifinale partirebbe favoritissimo contro Hurkakcz e non battuto contro l’ultimo Federer. Una situazione tipo Panatta-Du Pré 1979, con Panatta che in semifinale avrebbe avuto Tanner ed in finale Borg, invece del Djokovic che per Berrettini è qualcosa più di un sogno.

Auger-Aliassime viene dalla dura battaglia con Zverev in cui ha sorpreso per tenuta mentale (aiutato dal tedesco), ha una buonissima attitudine alla superficie e migliora di mese in mese, però è migliore di Berrettini solo a livello atletico e neppure di tanto. Ha tutto per andarci lui in semifinale, come Du Pré (tutt’altro che lo scarso raccontato dal giornalista italiota, qualche mese dopo sarebbe diventato numero 14 del mondo), ma Berrettini è ormai al livello di vincere le partite che deve vincere, vista la sua bravura ormai quasi tutte. Quota bassa, ma ci crediamo lo stesso. Per motivi di età non abbiamo in camera il poster di Berrettini, mentre ne avevamo più di uno di Panatta (foto di Angelo Tonelli, nome familiare ai lettori di Match Ball), e forse sarà diverso anche il risultato. Il canadese dovrebbe avere una carriera migliore di Du Pré ed il Panatta del 1979 era già in relativo declino (numero 19 ATP, era stato 4), ma l’occasione è la stessa: entrare nella storia del tennis dalla porta principale.

 

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