Voto o astensione?

24 Novembre 2014 di Indiscreto

I risultati delle amministrative in Emilia-Romagna e in Calabria si prestano a pochissimi equivoci: ha vinto il centro-sinistra che di fatto quasi coincide con il Partito Democratico, ha perso un Movimento Cinque Stelle né di lotta né di governo, ha straperso un centro-destra dove il grande successo della Lega è andato di pari passo con il crollo di Forza Italia. Chi ha stravinto è stato invece l’astensionismo, che in Emilia-Romagna ha superato il 62% e in Calabria è stato intorno al 56. Nonostante si parli e si senta parlare di politica con intensità da anni Settanta, la tendenza è che 6 italiani su 10 non si riconoscono in alcun partito ed in generale, volendo volare alto, in questa forma di democrazia. Il nostro ‘Di qua o di là’ vuole quindi indagare i motivi di questo distacco, al di là di discorsi demagogici stile ‘tutti ladri’ o ‘non credo nella politica’ che ascoltiamo da 40 anni e da quando l’affluenza era al 90%.  La domanda possiamo quindi articolarla in questo modo un po’ polveroso, ma non ce ne è venuto in mente uno migliore: “Ritenete che un segnale forte alla classe politica, senza distinzione di partito e qualsiasi cosa significhi ‘classe politica’, possa manifestarsi meglio attraverso un voto o astenendosi?”. È ovvio che tutto è riferito alla situazione italiana, con i partiti e i movimenti attuali.

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