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Anni Ottanta

Viva la Movida

Indiscreto 21/05/2020

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Movida e coronavirus, due concetti agli antipodi ma non nel senso inteso da Beppe Sala e da altri sindaci trasformatisi in ridicoli sceriffi seguendo i sondaggi, poche settimane dopo avere invitato allo spritz di massa in un qualsiasi bar cinese (anche qui seguendo i sondaggi, tutti gli spin doctor pensano di avere a disposizione Kennedy). Se nel nostro linguaggio odierno movida significa cazzeggio, divertimento, uscita con gli amici, in origine questo movimento aveva un forte significato politico.

Di fatto la Movida, ed in particolare la Movida di Madrid, fu una reazione di massa nei tardi anni Settanta e soprattutto negli anni Ottanta, ad una Spagna post Franco che del franchismo aveva magari abbandonato la politica ma certo non la mentalità. Una Spagna che nel 1981 guardò con simpatia al tentato golpe del colonnello Tejero, nel nome di presunti ‘valori di una volta’ e che era del tutto antitetica alla Movida.

Che aveva come leader politico Enrique Tierno Galvan, sindaco di Madrid e marxista del genere libertario-politicamente scorretto, e tanti leader culturali (il più famoso Almodovar). Proprio alla morte di Tierno Galvan, nel 1986, dalle varie celebrazioni scoprimmo in ritardo, ma nei Settanta andavamo alle elementari, che in Spagna esisteva da anni la Movida e che anzi forse non esisteva già più nell’accezione originaria di effervescenza culturale e rottura degli schemi.

A noi della Movida era arrivata soprattutto la musica dei mitici Mecano, chiaramente nella fase synthpop-new wave e non in quella successiva in cui per soddisfare la critica avrebbero mescolato paccottiglia latina e mediterranea. Comunque, tornando al significato odierno di movida, meglio uno spritz (nel nostro caso un Mojito o un Negroni) sul marciapiede di quelli che nello spritz sul marciapiede ed in generale nella leggerezza vedono il Demonio, il Maligno, l’Anticristo, un giusto motivo per essere puniti, perdendo ogni senso delle proporzioni: bere dal proprio bicchiere, oltretutto all’aperto, rimane diverso dallo sputare in bocca ai passanti.

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