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Basket

Vincere con Librizzi

Oscar Eleni 11/11/2024

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Oscar Eleni in testa al corteo che cerca di proteggere i poveri macachi fuggiti dalle celle dove vivevano come cavie. Siamo nel Sud Carolina e la fuga c’entra con le torture nel nome della scienza, non certo con le votazioni presidenziali. La polizia chiede alla gente di tenere porte e finestre chiuse, escludendo però che le giovani vittime, tutte femmine, siano portatrici di malattie. Una storia già sentita e che si ripete, i torturatori che temono la rivolta dei suprematisti a prescindere. Sembra di essere ad Amsterdam o magari a Bologna, sembra di stare in questura o, magari, sull’ambulanza dove sono stati fatti prigionieri  i paramedici che volevano portare il malato appena soccorso in una clinica diversa da quella dove volevano andare i parenti. Ragazzini che sparano e uccidono, ambulanze sequestrate, professori presi a sberle: siamo davvero pronti a riempire le sale per film terrificanti, figurarsi se lo sport poteva sfuggire al delirio.

L’odio a colazione, la rabbia per la merenda, mentre arbitri e Var sono circondati, i giudici processati più in fretta dei veri evasori dalla legge, dei picchiatori sul campo e intorno al campo, in attesa che le curve ritrovino i loro capi storici. L’odio aggrega, la pace viene sprecata da chi parla al vento, fingendosi dalla parte dei deboli. Confusione anche nel corteo che congeda due allenatori di serie A appena linciati. A Lecce cercano il miracolo con una squadra scarsa, a Roma vorrebbero mangiarsi padroni americani che davvero sono troppe volte in fuorigioco. Più dei cuochi che mettono la panna nella carbonara e l’ananas sulla pizza. Cielo tempestoso anche nel salotto della critica calcistica adesso che al vertice, nel calcio, non si capisce chi dovrà comandare davvero. Lo scudetto, intanto, viene  assegnato a squadre diverse, tanto per rendere armonico il coro  di chi ride sulla previsione da Napoli a Bergamo passando da Milano e persino da Firenze e, ovviamente Torino zona Juventus.

Settimana tempestosa visto che si gioca ogni giorno e allora perché non festeggiare la befana Real che in due giorni ha ridato un senso a tutto quello che fanno al Milan e all’Armani’ In questo caso doppio salto mortale se l’allenatore dell’Olimpia è pure tifoso rossonero e sta passando giorni bui come il collega del balun. Il giorno prima erano le squadre alla sbarra nel calcio e nel basket, con allenatori sul carrello dei bolliti, poi ecco il miracolo: vittoria al Bernabeu. Pazienza se pochi giorni dopo il Cagliari pericolante ha messo di nuovo  alla sbarra la difesa del Fonseca. Stessa cosa sul Rubini court del Forum per l’Olimpia che si mangiava i resti di un Real da banco dei pegni. Evitare ironie se pochi giorni dopo la Reyer appena sverniciata in Europa, messa sotto anche di 20 punti, ha mancato il tiro del successo ad un secondo dalla fine. Mondo alla rovescia grida il generale, urla disperato il turco dell’Inter che già aveva messo in cornice il paginone dove si raccontava dei 19 rigori segnati senza sbagliare mai. Poi ecco il palo beffardo che ,salvando il Napoli,  non è però riuscito a tenere lontano dalla furia di Conte l’arbitro della partita.

Confusione nella nebbia che ha “rubato” una diretta Dmax da Trapani dove per poco Napoli non sgambettava la bella squadra di Antonini e Repesa. Giornata balorda davvero la settima del campionato di basket che ci ha fatto alzare dalla poltrona troppe volte, convinti che certe partite non avessero più storia. Ci era capitato vedendo Trento prendere a calci il secchio dorato dell’imbattibilità contro Trieste, non sembrava una partita vera quella del Forum con Milano che anche con Mannion ingrippato andava al massimo, ma non avevamo fatto i conti col McGruder appena scartato dai saggi del Forum. Un secondo quarto da 9 punti ci aveva fatto pensare che Treviso sarebbe andata al macero e invece eccola sopra i 100 punti. Eravamo convinti che Sassari fosse nella fossa delle Marianne e invece ecco lo spunto finale, lo stesso che ha permesso a Varese di uscire dall’inferno spingendo la Virtus a maledire le voci madrilene sul Cordinier, la fatica delle troppe partite alla viglia di un’altra settimana senza riposo come del resto capiterà all’Armani. Vero che hanno tanti giocatori, ma è anche vero che, il campo, purtroppo , ha detto che molti di questi non sono da corsa o almeno non lo sembrano come direbbero gli italiani di Milano, come pensa il giovane Visconti della Virtus.

Viaggiando nel tempo e nei ricordi vedendo la figlia di Fasoulas, pivot della Grecia campione d’Europa che scoprimmo nella bella Atene del 1987, spezzare la linea verde dell’imbattibilità che proteggeva l’Italia femminile  ci areniamo sulle solite pagelle adesso che si litiga ormai soltanto sull’ironia dei votanti e sulla rabbia dei votati.

10 Al GALBIATI che con la sua Trento resta solo ed imbattuto in testa alla classifica, ma anche perché dopo 20 minuti stupendi e 20 da manicomio sulla rimonta triestina ha detto chiaro che di quelle Aquile non poteva essere soddisfatto. Esagerato? No, meglio dire la verità ai giocatori.

9  A MASCOLO e LIBRIZZI che hanno ridato a Treviso e Varese il piacere di conoscere da vicino la vittoria, una signora che da quelle parti non ci è andata spesso anche quando segnavano tanto. Questa volta il più cento vale la festa.

8 A SEGAFREDO ed ARMANI  che in Eurolega, finalmente, hanno brindato insieme. Sperando che la festa sia appena iniziata anche se poche ore dopo è tornata la nebbia.

7 Ad ANCELOTTI, per il calcio, e Mateo, per il basket, perché i loro REAL hanno fatto passare l’otite al milanista Messina che, ispirandosi al FONSECA , ancora impreparato a difendersi dall’attacco del CAGLIARI,  ha scoperchiato il sepolcro di una real casa abbandonata.

6 Al CHACHO RODRIGUEZ che nella notte dedicatagli dall’Olimpia ha saputo vivere l’esperienza senza esagerare, felice il giusto nel ricordo  milanese, sconfortato abbastanza scoprendo che ci sono macerie dove lui ha predicato alla grande fino alla finale persa contro il Panathinaikos.

5 A TREVISO che ha aspettato il  ritorno dell’ex NICOLA per tirare fuori qualcosa che nel secondo quarto da 9 punti sembrava finito nel fiume inquinato delle pretese sbagliate. Ora nei guai  resta  l’amico.

4 Al TEMPO PERSO, in campionato italiano e in Eurolega, per viaggi verso la video conferma che spezzano il ritmo delle partite e stanno dando ad allenatori furbacchioni il tempo per  minuti di sospensione che magari avevano esaurito.

3  Al DIMITRIJEVIC ribelle che nei giorni in cui veniva considerato un acquisto sbagliato ha dimostrato che invece ha carattere, talento, magari non un regista raffinato ma certo uno con dentro qualcosa. Perfido a farcelo capire contro Real e Reyer.

2 Al BELINELLI che si sente tormentare perché in troppi gli ricordano l’età e allora replica con partite come quella di VARESE anche se, però, i suoi compagni più giovani (sarà vero?)  sono andati a funghi sulla montagna sacra. Capitano con veleno nella mano da rispettare sempre.

1 A  NAPOLI che sembra  davvero prigioniera  in una stagione sbagliata. Un tormento  senza invidia per il calcio capolista, un inferno per chi ancora spera di salvare tutto, tenendo tutti.

0  A MARKOVIC, allenatore di SASSARI, che ha trovato il modo per rendere infelice il collega MARKOSKI che aveva appena avuto più di 20 punti dal figlio del presidente lasciando PISTOIA senza cena.

info@indiscreto.net

 

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