Anni Ottanta

Velatissimo… e vai fuori di gamba!

Stefano Olivari 26/08/2012

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Il cinefilo che alberga in noi non ha potuto esimersi dalla centesima visione, qualche sera fa, di Yuppies-I giovani di successo. Uno dei tanti film dei fratelli Vanzina capaci di raccontare l’Italia meglio di storici, sociologi e giornalisti, al di là del valore artistico della pellicola (siamo lontani dalle vette di Sapore di Mare, ma anche del troppo poco ricordato Tre colonne in cronaca), con una serie di gag irresistibili all’interno del classico schema della commedia corale. L’ambientazione è la Milano di metà anni Ottanta, dove la categoria del momento (gli yuppies, appunto, da yup, acronimo di young urban professional) declina secondo i canoni dell’epoca i comportamenti degli italiani di ogni epoca. La furbizia, la superficialità, la leggerezza con cui affrontare ogni situazione, il cinismo: sarà che ci manca l’etica protestante, per non parlare di quella musulmana, ma non riusciamo a vederli totalmente come difetti. Nella peggiore delle ipotesi sono un buon antidoto al fanatismo e a tutti gli altri ‘ismi’ che avvelenano l’umanità.

Tornando al film, dei quattro protagonisti quello che interpreta il personaggio più anni Ottanta e Milano da bere è senza dubbio Jerry Calà nei panni del pubblicitario Giacomo, fidanzato (nel film) con Federica Moro e in ufficio succube dei cambi di programma del suo capo (l’icona Guido Nicheli). Alla fine Giacomo inventa anche lo slogan per la campagna del collant Velatissimo (“Velatissimo…e vai fuori di gamba!”) e nella scena che ben sintetizza l’Italia non solo di quegli anni, la lite fra amici quando è il momento di pagare il conto del ristorante, tira fuori una battuta non da poco, rivolta a Massimo Boldi (nel film un notaio sposato con la bellissima Jinny Steffan, della quale conserviamo con cura un autografo fattoci dietro le quinte della trasmissione Azzurro): ”Tu la ciuli e io le pago la bresaola!”. Troppo televisivo e troppo Drive In, con tanto di tormentoni, Ezio Greggio (venditore di auto che si destreggia fra la madre, Corinne Clery, e la figlia, una Sharon Gusberti che di lì a poco sarebbe entrata nell’immortalità come Sharon Zampetti nei Ragazzi della Terza C), come al solito divino Christian De Sica nei panni di un dentista cialtrone.

Il vero culto è però quello per i comprimari: Isaac George (anche lui come Sharon e Nicheli presente nei Ragazzi della Terza C), il cameriere del notaio, ma soprattutto Enzo De Toma. Scomparso qualche anno fa, è stato attore e caratterista in tanti film che hanno fatto la storia del cinema, ma soprattutto protagonista di un antico spot dei Pennelli Cinghiale. Che sembrava antico già ai suoi tempi (metà anni Settanta) ma che riproposto quasi ai giorni nostri ha mantenuto un lisergico fascino oldie. “Devo dipingere una parete grande, ci vuole il pennello grande”, le parole dell’imbianchino De Toma. Memorabili anche le parole del vigile: “Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello”. Abbiamo divagato, ma del resto non siamo i Cahiers du cinema. E comunque Yuppies fra 50 anni sarà studiato.

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